Istituto "Bellini", lavoratori licenziati: oggi l'incontro in Prefettura
Un incontro sulla delicata vertenza dei 18 lavoratori dei servizi di vigilanza e pulizia licenziati dallo scorso 1° ottobre dalle ditte “BSF” e “Multiprofessional service” per scadenza d’appalto
Si terrà stamattina alle 10, nei locali della Prefettura di Catania, l’incontro convocato dal vice capo di gabinetto Tomaso Mondello sulla delicata vertenza dei 18 lavoratori dei servizi di vigilanza e pulizia dell’istituto musicale “Bellini”, licenziati dallo scorso 1° ottobre dalle ditte “BSF” e “Multiprofessional service” per scadenza d’appalto. A fine settembre, infatti, lo stesso istituto aveva comunicato alle imprese di non avere più la possibilità di prorogare l’accordo per mancanza di fondi, mentre in sede di riunione sindacale veniva anche comunicato il subentro di “Pubbliservizi” nell’espletamento degli stessi lotti d’appalto.
“Abbiamo chiesto l’intervento del prefetto, considerato che i primi incontri hanno sortito esito negativo ed i lavoratori hanno perso l’impiego, essendo che le due società non hanno altri appalti dove farli transitare – affermano il segretario provinciale della federazione Ugl terziario Carmelo Catalano ed il dirigente sindacale Giorgio Pizzati. Vogliamo anche capire, attraverso l’intervento dell’attuale commissario della partecipata della Città metropolitana, se è possibile applicare l’articolo 4 del contratto collettivo “Multiservizi integrati” per la tutela di tutto il personale. Noi siamo per la ricollocazione delle 18 unità e, per questo motivo, chiederemo al tavolo istituzionale di trovare una soluzione per quest’ennesima assurda vicenda dove il personale è l’unico ad essere danneggiato, essendosi trovato da un giorno all’altro senza lavoro a causa dalla mancanza di una seria programmazione e, soprattutto, della presenza di un vuoto economico non di certo creato da loro".
"Auspichiamo, quindi, che davanti il rappresentante dell’ufficio territoriale del governo gli enti, che nel tempo hanno contribuito a produrre questa situazione, si assumano tutte le responsabilità ed operino per la salvaguardia del diritto all’occupazione per 18 famiglie – concludono i sindacalisti.”