L'associazione antiracket Rocco Chinnici, iscritta all'Albo prefettizio
L'associazione, che fa parte del Sistema Confcommercio, ha ottenuto per l'attività svolta il riconoscimento del Ministero dell'Interno con l'iscrizione all'Albo Prefettizio di Catania
Nel lontano luglio 2008, su input del presidente Confcommercio Pietro Agen, nasceva a Nicolosi l’associazione antiracket – antiusura “Rocco Chinnici”, proprio all’indomani di un terribile fatto di sangue che vide protagonista un gioielliere del comune pedemontano che, per legittima difesa, sparò e uccise due malviventi entrati nel suo negozio.
Oggi l’associazione, che fa parte del Sistema Confcommercio e che conta circa 50 iscritti, tutti imprenditori che sostengono la Rocco Chinnici volontariamente, ha ottenuto per l’attività svolta il riconoscimento del Ministero dell’Interno con l’iscrizione all’Albo Prefettizio di Catania.
A raccontare questi tre anni di intensa attività è stato il presidente dell’associazione antiracket Claudio Risicato, al fianco del sindaco di Nicolosi Nino Borzì col quale ha condiviso tante battaglie.
Un’attività iniziata con un massiccio volantinaggio negli esercizi commerciali non solo di Nicolosi ma di tutto il territorio: Ragalna, Belpasso, Mascalucia, Trecastagni, Pedara e Gravina di Catania, per scuotere le coscienze e invitare alla denuncia del pizzo ma anche per far conoscere le agevolazioni previste dalla legge 44/99. Da allora l’operosità della Rocco Chinnici non si è mai fermata.
“In questo triennio – spiega il presidente Risicato – abbiamo invitato alla lotta per l’affermazione della legalità oltre 2.000 studenti con incontri specifici negli istituti scolastici di Catania e della provincia. Siamo stati protagonisti nella battaglia per l’affermazione della libertà di impresa durante i corsi di formazione di nuovi imprenditori organizzati da Confcommercio. E sia con i giovani imprenditori che con gli studenti l’associazione si è avvalsa del prezioso supporto di rappresentanti delle forze dell’ordine e di magistrati con i quali la Rocco Chinnici ha siglato un protocollo d’intesa unico in Italia per un rapporto di collaborazione più proficuo e per il monitoraggio del fenomeno mafioso che riguarda le imprese. Siamo stati operativi sul campo – continua Risicato – con attività di sostegno in favore di un ristoratore di Catania fortemente intimidito, di un’impresa di pannelli fotovoltaici di Acireale sotto estorsione ed usura, di un impresa edile di Catania vessata da esponenti del clan mafioso Santapaola, di un noto imprenditore del settore balneazione i cui estortoti sono stati arrestati dalla squadra mobile, e tanti altri casi nei quali l’associazione si è costituita parte civile”.
Dal 2008 al 2011 tante sono state le prese di posizione pubbliche contro la mafia da parte della Rocco Chinnici per la libertà d’impresa. Da segnalare un’accorata missiva indirizzata al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per invitarlo a non firmare la legge che l’attuale Governo voleva approvare per limitare le intercettazioni telefoniche ed ambientali, strumenti fondamentali per il contrasto alle attività mafiose. L’associazione antiracket – antiusura Rocco Chinnici ha trovato terreno fertile a Nicolosi, come ha sottolineato il sindaco Nino Borzì.