Lavori forzati nei campi, blitz carabinieri contro racket di manodopera straniera: 9 arresti
Braccianti, di nazionalità romena, erano costretti al lavoro nei campi a ritmi massacranti, per accrescere i profitti dell'organizzazione criminale, e posti dentro cassoni in pessime condizioni igienico-sanitarie. Tra le vittime dello sfruttamento anche donne e minori
Operazione dei carabinieri di Catania iniziata dalle prime ore del mattino. I militari infatti stanno eseguendo un provvedimento restrittivo emesso dal Gip del Tribunale etneo su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti di 9 persone, facenti parte di un'associazione a delinquere dedita allo sfruttamento di braccianti stranieri di nazionalità romena.
I braccianti, secondo le prime indagini, erano costretti con la minaccia di facili "allontanamenti", al lavoro nei campi a ritmi massacranti per accrescere i profitti dell'organizzazione. Venivano inoltre sfruttati all'interno di cassoni in pessime condizioni igienico-sanitarie, per svolgere mansioni sotto-pagate e in assenza delle garanzie minime di tutela. Preziose le testimonianze fornite dalle numerose vittime romene: tra queste anche donne e minori. La banda criminale raggiungeva il suo lucroso business attraverso l'impiego nei campi di manodopera di persone già "ingaggiate" nel paese di origine.