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Cronaca

Lavoratori St preoccupati dal nuovo piano strategico aziendale

Tra i siti italiani di ST quello catanese è l'unico al terzo ciclo di cassa integrazione. Inoltre, al nord sono state assunte 400 persone mentre al sud i pensionamenti non sono stati "rimpiazzati"

I lavoratori della St Microelectronics e della Micron scendono di nuovo in piazza. Le Rsu delle due aziende hanno organizzato per martedì 16 ottobre un confronto pubblico presso le Ciminiere di Catania, tema del dibattito “Quale futuro per la microelettronica in Sicilia”. Le Rappresentanze Sindacali Unitarie hanno invitato al dibattito i candidati alla presidenza della Regione Sicilia, insieme ai deputati nazionali e regionali, nonché il Sindaco e il Presidente della Provincia di Catania.

In questo momento la ST sta definendo un nuovo piano strategico,  abbiamo il forte timore che questo non solo ci penalizzi fortemente come lavoratori ma aggravi ulteriormente una già difficile situazione occupazionale territoriale - scrivono i rappresentanti sindacali nella nota d’invito - Abbiamo necessità che i nostri politici, quelli già attualmente al parlamento nazionale e regionale, e quelli candidati a farne parte, ascoltino le nostre ragioni e intervengano affinché il sogno dell’Etna Valley non rappresenti l’ennesima promessa mancata del sud Italia” .

Tra gli argomenti del dibattito sarà anche trattata la necessità che lo Stato Italiano mantenga il controllo del pacchetto azionario di ST e che riassesti lo squilibrio nei confronti della Francia.

“Abbiamo necessità – sottolineano ancora le Rsu nella nota– che la politica intervenga per riequilibrare  gli investimenti di ST tra nord e sud  Italia, di fatto al nord sono state assunte oltre 400 persone mentre al sud non vengono rimpiazzati nemmeno i pensionamenti, al nord si fanno investimenti di centinaia di milioni di euro per raddoppiare la produzione, mentre al sud sono stati chiusi due reparti, riducendo la produzione e non sono stati completati nemmeno i piccoli investimenti necessari per la loro riconversione”.

Inoltre, sembra che tra i siti italiani di ST quello catanese è l’unico al terzo ciclo di cassa integrazione in poco più di un anno. Situazione che allarma i lavoratori e fa pensare che l’azienda voglia procedere con un taglio dei dipendenti. Le Rsu pertanto chiedono che venga fissato un incontro presso il Mise, che veda coinvolti la STMicroelectronics  e la Micron Semiconductor per parlare di piani industriali, di strategie di sviluppo nei territori, di dinamiche di investimento e occupazionali, e del legame esistente tra i lavoratori italiani di St e Micron.

Abbiamo necessità che il nostro governo nazionale e regionale intervengano con tutti gli strumenti necessari affinché la nostra realtà industriale rimanga nel nostro territorio e diventi volano di sviluppo – conclude la nota - La nostra realtà cittadina e regionale è ormai al collasso, la perdita o anche solo il ridimensionamento di  due realtà come ST e Micron, attorno alla quale gravitano più di diecimila famiglie, sarebbe inimmaginabile, considerando ad esempio che l’ammontare degli stipendi annui, e quindi dei soldi che vengono spesi nel territorio si aggira sui 200 milioni di euro l’anno”.
 

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