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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Lavoro, dati Istat 2014: i numeri degli occupati nella provincia etnea

Nella provincia etnea su una popolazione di 340mila persone e una forza lavoro di 361mila persone, nel 2014 gli occupati sono stati 292mila. Le persone in cerca di occupazione, invece, sono state 69mila, pari al 19,2 percento del totale

Nella media del 2014, dopo due anni di calo, l'occupazione cresce nel territorio nazionale dello 0,4%, pari a 88.000 unità in confronto all'anno precedente. Da sottolineare però che l'aumento avviene nel Nord (+0,4%) e nel Centro (+1,8%), ma un nuovo calo si assesta nel Mezzogiorno (-0,8%, pari a -45.000 unità). In Sicilia, nello specifico, il tasso di occupazione è passato dal 39,3 percento del 2013 al 39 percento del 2014. La disoccupazione, invece, è salita  dal 21 percento del 2013 al 22,2 percento del 2014.

Nella provincia di Catania su una popolazione di 340mila persone e una forza lavoro di 361mila persone, nel 2014 gli occupati sono stati 292mila. Le persone in cerca di occupazione, invece, sono state 69mila, pari al 19,2 percento del totale.

Se ci spostiamo al dato nazionale, nel 2014 l'occupazione della componente italiana cala di 23.000 unità, con il tasso di occupazione 15-64 anni che sale al 55,4% (+0,1 punti percentuali). L'occupazione straniera aumenta di 111.000 unità, con il tasso di occupazione che torna a salire, dal 58,3% del 2013 al 58,5% del 2014. L'indicatore rimane invariato al 68,1% per gli uomini e cresce per le donne (dal 49,8% al 50,2% del 2014).

I dati parlano poi di una discesa dell'occupazione a tempo pieno (-35.000 unità, pari a -0,2%), mentre si associa l'ulteriore incremento di quella a tempo parziale (124.000 unità, pari a +3,1%). L'incidenza di quanti svolgono part time involontario sale dal 61,3% del 2013 al 63,6% del 2014.

Nella media del 2014 continua la crescita della disoccupazione con un aumento di 167.000 unità (+5,5%), che interessa entrambe le componenti di genere e tutte le ripartizioni geografiche. L'incremento è dovuto in quasi sette casi su dieci a quanti sono alla ricerca di prima occupazione. L'incidenza della disoccupazione di lunga durata (dodici mesi o più) sale dal 56,4% del 2013 al 60,7% del 2014.

Nella media del 2014, inoltre, il tasso di disoccupazione raggiunge il 12,7% in confronto al 12,1% di un anno prima. L'incremento interessa entrambe le componenti di genere e tutto il territorio nazionale, in particolare il Mezzogiorno dove l'indicatore arriva al 20,7%.

Il tasso di disoccupazione si riduce per gli stranieri, passando dal 17,2% del 2013 al 16,9% del 2014; l'indicatore scende dal 16,6% al 16,1% per gli uomini e dal 18,0% al 17,7% per le donne. Il tasso di disoccupazione giovanile 15-24 anni cresce di 2,6 punti percentuali, arrivando al 42,7%, con un picco del 58,5% per le giovani donne del Mezzogiorno. La popolazione inattiva tra 15 e 64 anni torna a diminuire (-233.000 unità, pari a -1,6%). Il calo interessa esclusivamente la componente italiana, sia tra gli uomini sia, soprattutto, tra le donne. Alla riduzione degli inattivi non disponibili a lavorare (-503.000 unità) si contrappone la crescita di coloro che cercano lavoro non attivamente o pur non cercando lavoro sono disponibili a lavorare (nel complesso +293.000 unità). Tra i motivi della mancata ricerca del lavoro crescono lo scoraggiamento e l'attesa degli esiti di passate azioni di ricerca (rispettivamente 173.000 e 94.000 persone in più).

Prosegue infine il calo degli inattivi non interessati a lavorare o ritirati dal lavoro (-372.000 unità), concentrati in nove casi su dieci nella fascia di età tra 55 e 64 anni. Il tasso di inattività nella media del 2014 scende al 36,1%, con un calo di 0,6 punti che interessa sia gli uomini (-0,3 punti) sia soprattutto le donne (-0,8 punti).“

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