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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Le sentinelle in piedi tornano a Catania contro il ddl Cirinnà e le adozioni gay

Il movimento delle sentinelle in piedi tornerà a Catania sabato prossimo alle 18 in piazza Università per protestare silenziosamente contro il ddl Cirinnà e contro l'ipotesi di adozione di minori da parte delle coppie gay

Il movimento delle sentinelle in piedi tornerà in piazza a Catania sabato prossimo alle 18 in piazza Università per protestare silenziosamente contro il ddl Cirinnà e contro l'ipotesi di adozione di minori da parte delle coppie gay.

"Veglieremo silenziosamente, con un libro in mano, contro il ddl Cirinnà – afferma il portavoce delle sentinelle di Catania - Dobbiamo far comprendere ciò che vogliono distruggere con questa legge. Rigettiamo la tentazione intimistica di chiuderci nel nostro privato: siamo pronti a testimoniare ancora una volta in tante piazze italiane per amore della verità e dell'uomo. I figli non si comprano e ci sono cose nella vita che proprio per il loro percorso naturale, sono immodificabili, come la famiglia e il fatto indiscutibile che un bambino nasce da un uomo e una donna. Ciò che la gente sta comprendendo solo adesso, è che la stepchild adoption, presente nell’ articolo 5 del ddl Cirinnà, è una semplice e sterile compravendita di bambini e che avrà poi, la conseguente trasformazione della maternità in un bene commerciabile, con ancor più grave, la negazione del diritto del bambino ad avere una mamma. Se questo testo diventasse legge due persone adulte avrebbero il diritto, in funzione unicamente di un desiderio, di fabbricare un bambino con ovuli, utero e seme esterni, sfruttando spesso il corpo di donne straniere in difficoltà (che avvenga a pagamento o meno, resta inaccettabile) di ritornare in Italia e per poi così, vedersi riconosciuto quel bambino come figlio, quando figlio non è".

“Sia chiaro – spiega ancora il portavoce delle sentinelle - non abbiamo nulla contro le persone con tendenze omosessuali, ma è evidente che esiste una pressione potentissime delle lobby Lgbt anche in Parlamento, che con l’aiuto dei mass media, di alcuni tribunali e alcune scuole, vuole imporre il pensiero unico relativista e così cedere alla pressione di una minoranza. Una legge non renderà uguali due realtà differenti, poiché non è lo Stato a rendere unite due persone, non è l’uomo a decidere l’ordine della realtà".

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