rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Lettera aperta di una dirigente scolastica al Prefetto: "Manca un’azione di sistema"

A scrivere è la dirigente del Politecnico del Mare di Catania e reggente dell’Itaer “Ferrarin” di Catania, dottoressa Brigida Morsellino

"Sono un Dirigente scolastico di una scuola secondaria superiore della città di Catania ed in un periodo molto complesso e difficile come quello che stiamo vivendo e che abbiamo vissuto, sento il bisogno di scrivere alla S.V ed esternare la mia grande preoccupazione in vista del rientro in aula di tanti ragazzi. Dopo un anno surreale nel quale abbiamo imparato a stare” distanti”, è arrivata l’estate durante la quale abbiamo lavorato in modo estenuante per avere tutto pronto e rientrare a scuola in sicurezza, tutelando la salute del personale e dei nostri amati ragazzi. Lo abbiamo fatto senza l’aiuto di altre istituzioni a volte completamente soli o quasi (il Ministero ci ha garantito dei finanziamenti importanti per poter affrontare la situazione ed altri interventi sono stati fatti per poter usufruire di personale amministrativo e scolastico utile a garantire la mole di lavoro che a scuola si delineava molto più pesante del solito)". Comincia così la lettera della dirigente del Politecnico del Mare di Catania e reggente dell’Itaer “Ferrarin” di Catania, dottoressa Brigida Morsellino, al Prefetto di Catania.

"Lo abbiamo fatto rinunciando alle nostre ferie, senza tregua e senza serenità, addossandoci responsabilità molte volte non nostre …Lo abbiamo fatto come sempre, con la nostra solita abnegazione, la nostra tenacia ed il nostro senso del servizio…Abbiamo lavorato aspettando i nostri ragazzi e finalmente li abbiamo accolti e siamo stati felici… quasi emozionati di riaverli in aula, nonostante le tantissime, troppe preoccupazioni. Ma nel frattempo, chi avrebbe dovuto come noi, preparare il rientro dei giovani nelle scuole e mi riferisco soprattutto al potenziamento del sistema dei trasporti, alle urgenti ristrutturazioni degli edifici scolastici ed agli adeguamenti delle strutture ai nuovi parametri di sicurezza, ha avuto la stessa preoccupazione di intervenire con azioni di intervento urgenti? Chi doveva migliorare con azioni mirate tutto ciò che era necessario ha fatto ciò che doveva? Io credo che conosca già la risposta …è arrivata la seconda ondata”.

"Era prevedibile: a scuola controlli e regole severe, fuori tutto il contrario, mezzi di trasporto affollati ed insufficienti, assembramenti serali e diurni di giovani e meno giovani sotto gli occhi di tutti, senza ritegno e con leggerezza. L’aumento dei contagi era inevitabile ed anche tra i giovani studenti che, venivano a scuola “ positivi”, portando dall’esterno il virus. Abbiamo assistito allora alla corsa ai…ripari…che ha sancito nuovamente la didattica a distanza come l’unica forma di insegnamento-apprendimento, etichettando la scuola come” il problema”, privando i nostri giovani del loro diritto di vivere le aule scolastiche. Oggi, dopo un lungo periodo di Didattica a distanza, si prevede il rientro degli studenti in aula per il 7 gennaio 2021. Ma io mi chiedo, cosa è stato fatto nel frattempo, durante il periodo nel quale i nostri giovani ed i docenti sono rimasti confinati dietro ad uno schermo? E’ stato forse preso in esame nei luoghi preposti il problema dei trasporti, magari potenziandolo o migliorandolo in vista della situazione futura, oppure si continua ad aspettare che un miracolo avvenga e che le cose cambino senza intervenire? La paura che tutto torni come prima sta diventando di nuovo reale. Ad oggi io non conosco in che modo e con quale tempistica gli enti e le istituzioni preposte intendano intervenire per scongiurare la…terza ondata! I problemi non scompaiono ogni volta che viene scritto un DPCM, ma ad esso dovrebbero seguire azioni mirate perché le strategie indicate possano essere realizzate. Ad oggi pochi hanno ascoltato le perplessità di chi, come me, gestisce le comunità scolastiche e ne è responsabile; pochi ci hanno chiesto, ed in una forma diversa dalle centinaia di monitoraggi compilati, se abbiamo necessità di supporti di sistema utili a rendere sicuri oltre gli ambienti interni anche quelli esterni, necessari ai ragazzi per giungere nelle scuole da ogni parte della provincia ed a volte da più lontano. Ad oggi manca un’azione di sistema, che intervenga su più fronti contemporaneamente per prevenire il contagio e per rendere il lavoro di tutti noi proficuo ed efficace. Le chiedo, con grande apprensione di intervenire affinchè non si giunga nuovamente al 7 gennaio, cioè domani, senza avere realizzato gli adeguati interventi, ciò andrebbe a vanificare nuovamente tutti gli sforzi fatti. Le chiedo di vigilare sulle azioni da intraprendere perché vengano effettivamente pianificate ed eseguite e perché non si ricada senza ritegno e, stavolta, in modo consapevole ,nella situazione che già abbiamo vissuto, magari giustificando l’altrui incompetenza ed inadempienza con frasi facili come… ” Chiudete le scuole …sono fonte di contagio” e non più fonte di sapere. Le chiedo di intervenire affinchè venga ridata ai nostri giovani la libertà e la dignità di ritornare a frequentare le scuole per giungervi in sicurezza, per tutelare il loro diritto allo studio e per consentire alle famiglie già tanto provate da tantissimi disagi, non ultimi quelli di tipo economico, di ritornare almeno in questo ad una parvenza di normalità. Se alla data del 7 gennaio nulla di ciò che doveva essere realizzato risulterà fatto, per noi Dirigenti scolastici sarà molto difficile tutelare la salute delle nostre comunità e mantenere le responsabilità assunte da un mandato istituzionale, che però non appartiene solo a noi, ma a tutti coloro i quali, con ruoli diversi, credono e lavorano per lo Stato. Certa di una positiva accoglienza e fiduciosa di un Suo intervento".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lettera aperta di una dirigente scolastica al Prefetto: "Manca un’azione di sistema"

CataniaToday è in caricamento