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Cronaca

Luca Sangiorgio chiede di estendere le concessioni del suolo pubblico

La richiesta è estendere le aree per le concessioni ai commercianti di suolo pubblico a Catania e di affidarle a coloro che ne facciano richiesta a cifre inferiori rispetto al passato

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CataniaToday

Nell’ottica di un necessario ritorno ad una parvenza di normalità, con la riapertura prevista nella Fase-2, nelle prossime settimane, di molte attività commerciali rimaste finora chiuse, tra cui bar e ristoranti, il consigliere comunale Luca Sangiorgio capogruppo del gruppo consiliare “Salvo Pogliese Sindaco - Una scelta d’amore per Catania”, nella consapevolezza che la priorità sarà sempre la tutela della salute, ha deciso di attivarsi immediatamente sulla possibilità di estendere le aree per le concessioni ai commercianti di suolo pubblico a Catania e di affidarle a coloro che ne facciano richiesta a cifre inferiori rispetto al passato.

“Premesso che sull’idea in questione ci stanno lavorando gli Assessorati alle Attività Produttive e al Bilancio del comune di Catania- afferma Sangiorgio- con una fitta interlocuzione con le associazioni di categoria, reputo opportuno puntare su questa linea che darebbe un enorme contributo ai tanti imprenditori letteralmente in ginocchio dall’emergenza coronavirus”. Dopo due mesi di fermo forzato, con notevoli perdite economiche per centinaia di imprese, una città fortemente commerciale come Catania rischia di essere ulteriormente penalizzata, con ricadute gravi per un settore fondamentale in cui sono impiegati, anche come indotto, migliaia di lavoratori. “Ristoranti, trattorie, bar e pizzerie sono allo stremo e aiuti ne sono arrivati molto pochi - continua il consigliere comunale- il settore della ristorazione non entrerà immediatamente a pieno regime perché, almeno nei primi mesi dopo la riapertura, tra la gente regnerà la paura e la diffidenza nel frequentare luoghi pubblici. Non solo, molte attività riapriranno solo se potranno riorganizzare il proprio spazio interno con la necessaria distanza da un tavolo all’altro. Questo vuol dire meno coperti e, quindi, meno guadagni”.

Da qui l’idea di permettere la concessione del suolo pubblico per tutto il 2020 in molte zone finora escluse dalla normativa attuale, come ad esempio Vulcania, via D’Annunzio, via Giuffrida, viale Vittorio Veneto, corso Italia, via Umberto, viale Mario Rapisardi. “Ad oggi- dichiara Sangiorgio- è possibile chiedere l’utilizzo del suolo pubblico in quella che si chiama Area Storico Ambientale, la quale ricomprende solo il centro storico e la zona circostante il Tribunale. L’idea è, quindi, quella di estendere questa area a molti altri territori della città, in modo da permettere la fruizione del suolo pubblico all’esterno delle proprie attività sia sugli antistanti marciapiedi con il rispetto delle distanze che permettano il passaggio pedonale, sia sugli spazi di carreggiata, di competenza Sostare e anche quelli liberi, compresa la concessione delle pedane livellanti e dehors fissi, il tutto compatibilmente o anche in deroga rispetto a tutte le misure ed i vincoli in atto e tenendo in considerazione la viabilità, soprattutto laddove ci sia una corsia dell’autobus. Insomma non tutta la città sarà oggetto di questa iniziativa, ma sicuramente una più vasta area assolutamente si”. Quanto al costo della tariffa Cosap, ad oggi sospesa, premesso che quando ci sarà la riapertura delle varie attività le suddette concessioni pare non potranno essere gratuite, in quanto vietato dalla legge e in quanto il Comune si trova in stato di dissesto, la proposta è quella di prevedere una significativa riduzione della tariffa normalmente applicata, proprio per evitare un insostenibile aggravio di costi.

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