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Cronaca

Mafia, confiscati beni per oltre 2 milioni di euro a tre presunti affiliati "Cosa nostra"

In primo grado erano stati condannati a 12 anni di reclusione perchè ritenuti responsabili di avere fatto parte di cosa nostra della provincia di Catania. I beni confiscati comprendono sei aziende - due quote societarie - 48 beni immobili - 43 mezzi e due conti correnti

Beni per un valore complessivo superiore ai 2,5 milioni di euro sono stati confiscati dai carabinieri del Ros e da quelli del Comando provinciale di Catania a Giovanni Buscemi e Massimo Oliva, entrambi di 42 anni, e Giuseppe Rindone, di 61, che in primo grado il 9 maggio scorso nel processo Iblis sono stati condannati a 12 anni di reclusione perchè ritenuti responsabili di avere fatto parte di "Cosa nostra" della provincia di Catania. I beni confiscati comprendono sei aziende - due quote societarie - 48 beni immobili - 43 mezzi e due conti correnti.

I militari hanno eseguito nei loro confronti tre distinti decreti di sequestro e confisca di primo grado emessi dal Tribunale di Catania - Sezione Misure di Prevenzione. I provvedimenti nascono da una proposta di applicazione di misura di prevenzione personale e patrimoniale formulata dalla Procura della Repubblica di Catania, a seguito dell'indagine "Iblis", condotta dal Ros, che aveva permesso di delineare l'esistenza e l'organigramma criminale delle tre famiglie di cosa nostra attive in provincia di Catania e di individuarne i relativi interessi illeciti specie nel settore imprenditoriale.

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