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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Droga e armi da guerra, condanne per 180 anni a esponenti clan Cappello-Bonaccorsi

E' la sentenza emessa dal Gup di Catania del processo, col rito abbreviato, nato dall'operazione 'Minecraft' della squadra mobile della Questura etnea

Centottanta anni di reclusione per tredici imputati per un vasto traffico di droga, gestito dal clan Cappello-Bonaccorsi, e il possesso di armi da guerra. E' la sentenza emessa dal Gup di Catania del processo, col rito abbreviato, nato dall'operazione 'Minecraft' della squadra mobile della Questura etnea.

Il Giudice ha comminato le condanne maggiori, a 20 anni di reclusione ciascuno, ad esponenti ritenuti di vertice della cosca: Massimiliano Cappello, fratello dello storico capomafia Salvatore, detto 'Turi', Salvuccio Junior Lombardo e Sebastiano Cavallaro. Condannato a 19 anni e un mese di reclusione Giuseppe Paolo Rapisarda e a 18 anni ciascuno Renzo Cristaudo, Giuseppe Distefano e Giovanni Santoro.

L'inchiesta della Dda etnea, basata su indagini della squadra mobile, contesta ai vertici della cosca Capello-Bonaccorsi la gestione del narcotraffico, e in particolare di 'amnesia' e marjuana vendute in piazze di spaccio, e la detenzione di armi da guerra compresi due kalashnikov, due mitra Uzi, sei pistole e un fucile di precisione con matricola abrasa.

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