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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Sequestro di beni per la famiglia di Turi Amato, capo zona del gruppo “ottantapalmi”

Il tribunale di prevenzione ha disposto il sequestro anticipato, finalizzato alla confisca

La polizia di Stato, nella giornata di ieri, ha dato esecuzione ad una misura di prevenzione patrimoniale emessa dal tribunale di Catania su proposta congiunta della questura e della locale procura etnea. Il decreto di sequestro ha colpito i beni di Giuseppe Pastura, noto pluripregiudicato adesso detenuto, con a carico condanne per reati inerenti gli stupefacenti. L’uomo è anche indagato per associazione di stampo mafioso, in quanto ritenuto appartenente al Clan Santapaola-Ercolano, ed associazione finalizzata al traffico e detenzione di sostanze stupefacenti. Fatti, questi ultimi, per i quali ha già subito una condanna in primo grado alla pena di 14 anni e 8 mesi di reclusione nell'ambito dell'operazione "Carthago". Il provvedimento ha interessato una società di capitali, la "Luk Rent srl", operante nel settore del noleggio veicoli, e 6 autovetture – di piccola e media cilindrata, tutte nuovissime, e somme di denaro e valori giacenti intestati a Pastura ed a terzi soggetti a lui riconducibili, per un valore stimato di circa 200 mila euro.

Questa operazione si riconnette direttamente al recente sequestro, avvenuto lo scorso 4 giugno, a carico di Francesco Scuderi, detto “Niculitto”, adesso detenuto e Salvatore Amato, detto “Turi Amato”, anche lui agli arresti e storico personaggio appartenente all’organizzazione mafiosa “Santapaola-Ercolano”. Si tratta del responsabile del gruppo “ottantapalmi”, operante nel quartiere catanese di San Cristoforo. Giuseppe Pastura è il genero dell’Amato ed era anche il fiduciario per i suoi affari durante i periodi della sua detenzione. Le indagini patrimoniali, focalizzate nel periodo compreso tra il 2016 e il 2017, hanno permesso di acclarare l’assoluta sproporzione dei beni nella disponibilità di Pastura rispetto alla sua capacità reddituale e del relativo nucleo familiare. Il tribunale di prevenzione ha quindi disposto il sequestro anticipato, finalizzato alla confisca.

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