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Cronaca Via Umberto / Via Antonino di Sangiuliano

Mafia, sequestrato il ristorante "Pitti": beni intestati ai prestanome

L'attività sarebbe riconducibile a Salvatore Caruso, presunto mafioso affiliato al clan Santapaola Ercolano. Indagati anche la figlia e il genero

La squadra mobile di Catania stamattina su delega della Procura della Repubblica e ordine del Gip del tribunale di Catania ha eseguito un sequestro preventivo della società "San Giuliano s.r.l" compresi tutti i beni immobili e mobili di proprietà della società e l'attività di ristorazione "Pitti" di via Antonino Sangiuliano, inaugurata il 29 settembre 2015 con la presenza di Angelino Alfano.

IL VIDEO DELL'OPERAZIONE

Il provvedimento è una prosecuzione delle attività investigative dell'operazione "Bull dog" che lo scorso 21 gennaio 2016 avevano portato all'arresto di 15 persone ritenute responsabili, a vario tipo, di associazione a delinquere di stampo mafioso, legate alla famiglia Santapaola-Ercolano, intestazione fittizia di beni e furti, con l’aggravante di cui all’art. 7 Legge 203/91, per avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni previste dall’art.416 bis c.p. ed al fine di agevolare l’attività della stessa organizzazione mafiosa.

Tra gli arrestati e accusati di fare parte del clan: Roberto Vacante e Salvatore Caruso. Le indagini hanno evidenziato che la società “San Giuliano s.r.l.”, proprietaria del ristorante “Pitti”, era riconducibile proprio a Caruso, ma fittiziamente attribuita al socio unico Gianluca Silvestro Giordano compagno di Melinda Caruso, figlia dello stesso Salvatore.

Le indagini hanno messo in evidenza anche distrazione di denaro, per un ammontare di circa 100.000,00 euro, dalle casse di altra attività di ristorazione già di proprietà di Caruso Salvatore - sottoposta a sequestro nell’ambito dell’operazione “Bulldog” - confluito nel finanziamento dell’operazione “Pitti”. A Salvatore Caruso, Gianluca Silvestro Giordano e Melinda Caruso è stato contestato il reato di intestazione fittizia di beni.

A Giuseppe Caruso, figlio di Salvatore, è stata contestata l’appropriazione indebita di circa 85.000 euro distratti da un' altra attività di ristorazione attualmente sotto sequestro giudiziario. A  Gianluca Silvestro Giordano è stata contestata la truffa ai danni dello Stato per essersi appropriato, con artifizi, di generi alimentari destinati ad un' altra attività di ristorazione sottoposta a sequestro giudiziario. A Francesco Salomone, Gianluca Silvestro Giordano e Melinda Caruso, è stata contestata l’appropriazione indebita, con il sistema della mancata fatturazione, di parte degli incassi derivanti da un' altro ristorante  sottoposta a sequestro giudiziario. A  Gianluca Silvestro Giordano e Melinda Caruso è stata contestata anche l’appropriazione indebita, con l’utilizzo di un “POS” mobile collegato ad un conto corrente intestato alla società gestore del “Pitti”, di parte degli incassi derivanti da altra attività di ristorazione sottoposta a sequestro giudiziario.

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