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Cronaca

Maltempo, il Pala Spedini accoglie i senzatetto: oggi in città il capo della Protezione Civile

In mattinata ancora non c'è stata ancora pioggia ma è sempre allerta arancione. Se il tempo lo consentirà saranno riprese le ricerche della donna dispersa a Scordia dopo essere stata travolta da un fiume di fango mentre si trovava con il marito

Il giorno dopo l'apocalisse di fango e acqua che ha travolto a Catania riprende senza pioggia. Ma c'è sempre allerta arancione e il pericolo che le condizioni possano peggiorare. Per oggi è attesa la visita del capo dipartimento della Protezione Civile nazionale, Fabrizio Curcio. Si recherà in prefettura per fare il punto sulla situazione in città e nella provincia etnea dopo la violenta ondata di maltempo che ha provocato ingenti danni e, finora, due morti. Una persona è ancora dispersa: se il meteo lo consentirà oggi saranno riprese le ricerche della donna di Scordia di cui non si hanno più notizie dopo che è stata travolta da un fiume di fango mentre si trovava con il marito. Il corpo senza vita dell'uomo è stato già ritrovato, mentre della moglie sono stati rinvenuti solo alcuni indumenti.

Intanto già da ieri pomeriggio si è messa in moto la macchina dei servizi sociali. L'assessore Giuseppe Lombardo, con il sindaco, ha disposto l’apertura del Pala Spedini per accogliere senzatetto e senza fissa dimora e garantirgli dalle pesanti condizioni meteo che possono mettere a rischio la loro incolumità. Le persone accolte sono quelle segnalate e trasportate nella strutture comunale, dagli operatori della Cooperativa Mosaico dell'unità di strada di Catania, in collaborazione con la Croce Rossa e l’assessorato alla Protezione Civile Comunale retto da Alessandro Porto.

Danni maltempo

Sulla difficile situazione etnea è intervenuto, in serata, anche il presidente Musumeci: "La situazione, a Catania e nella sua provincia, è assai critica. Sono già due le vittime del nubifragio che flagella questa parte dell’Isola, ma una terza persona risulta ancora dispersa. Ai loro familiari vorrei esprimere il mio più profondo e sincero cordoglio. Atroci sono le immagini che raccontano come si possa morire travolti dall’acqua. Strade trasformate in torrenti e campagne in laghi, intere contrade isolate e centinaia di abitazioni allagate, danni incalcolabili a edifici e colture: la Sicilia orientale sta vivendo un fenomeno che temiamo, purtroppo, sarà sempre meno sporadico, con scenari tragici destinati a ripetersi".

"I cambiamenti climatici - prosegue il governatore - la fragilità del nostro territorio e la condizione di dissesto, causata spesso dall’intervento dell’uomo, sono fattori che, combinati, possono avere – e lo stiamo infatti constatando – effetti micidiali. Dal 2018 ad oggi, nella lotta al dissesto idrogeologico abbiamo finanziato lavori fino all’ultimo centesimo, per oltre 400 milioni di euro: siamo la prima Regione in Italia per somme erogate. L’azione di difesa del territorio siciliano è stata condotta in modo capillare, distribuendo su tutte e nove le province gli interventi necessari a contrastare frane, esondazioni, instabilità delle infrastrutture e fenomeni di erosione costiera. Ma non basta, non può bastare per un clima che si è velocemente tropicalizzato. E gli interventi ‘ordinari’ nulla possono se in cinque-sei ore si registra la stessa quantità di pioggia che cade, di solito, in sei mesi. Senza interventi straordinari, che solo l’Unione Europea può mettere in campo, senza decisioni coraggiose e ormai indifferibili di G20 e Cop 26, ci ritroveremo periodicamente a contare danni e, Dio non lo voglia, altre vittime".

Da oggi e sino a giovedì compreso, gli uffici regionali della città e della provincia di Catania resteranno chiusi. Un provvedimento adottato per ridurre, ulteriormente, la mobilità in un territorio fortemente colpito da intensi fenomeni meteorologici negli ultimi giorni. Resteranno aperti solamente gli uffici regionali che erogano servizi pubblici essenziali ed esattamente: il dipartimento della Protezione civile, tutti i presidi ospedalieri, le strutture sanitarie, l'Ufficio del Genio civile e l'Ispettorato ripartimentale delle foreste.

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