rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Belluomo rapito in Siria abbraccia la sua famiglia : "Grazie al Governo"

Mario Belluomo: "Non ci hanno trattato male e non ci hanno mai toccato; ma è stata molto dura psicologicamente. In questo mese e mezzo, la cosa piu' brutta è stata non avere notizie delle nostre famiglie"

E' arrivato all'aeroporto di Ciampino Mario Belluomo, l'ingegnere catanese rapito in Siria il 12 dicembre scorso e liberato nella notte. Belluomo è rientrato a bordo di un Falcon 900 messo a disposizione dalla presidenza del Consiglio, proveniente da Beirut.

''Sto bene. Ringrazio l'unità di Crisi, il governo italiano che ci è stato molto vicino''. E' quanto ha detto l'ingegnere accolto dalla moglie e da alcuni famigliari e dal capo dell'Unita' di crisi della Farnesina, Claudio Taffuri.

Uno dei famigliari si era premurato di consegnargli a bordo dell'aereo un giaccone per ripararsi dal freddo della notte romana. Un lungo abbraccio ha suggellato l'incontro con la moglie. Poi Mario Belluomo si è fermato solo pochi istanti davanti alla piccola postazione dei cronisti in attesa. E alla domanda di come era avvenuto il rapimento l'ingegnere si è limitato a rispondere: ''Adesso è un po' complicato raccontarlo, sono un po' stanco. Ma se sono qui, è andato tutto bene''. 

"Non ci hanno trattato male e non ci hanno mai toccato; ma è stata molto dura psicologicamente. In questo mese e mezzo, la cosa piu' brutta è stata non avere notizie delle nostre famiglie".

"Quando nel buio siamo stati fermati da un gruppo di uomini armati abbiamo pensato che si trattasse di militari governativi - spiega Belluomo - Ci hanno fatto scendere dalla macchina e ci hanno portati con loro. Da quel momento, siamo sempre rimasti chiusi in una stanza. Per un mese e mezzo, non abbiamo fatto altro che dormire ed aspettare questa sospirata liberazione".

Racconta ancora Belluomo: "Abbiamo saputo che stavano per liberarci dai nostri sequestratori. Io non parlo l'arabo ma uno dei due russi con cui sono stato preso è mezzo siriano. Sabato i nostri carcerieri glielo hanno raccontato e lui mi ha subito spiegato che all'indomani, domenica, ci avrebbero liberati. Ci hanno incappucciati, messi in macchina e portati in un posto distante piu' o meno un'ora dalla nostra prigione. Li' ci aspettava l'intermediario. Quando siamo saliti in macchina con lui e abbiamo visto che gli uomini armati non ci seguivano, abbiamo capito che la nostra prigionia era veramente finita".

''Un caro saluto all'ingegnere Mario Belluomo'', così è stato aperto il Pontificale in onore di San'Agata, Patrona di Catania. Lo ha rivolto l'arcivescovo metropolita Salvatore Gristina prima dell'inizio della messa in Cattedrale celebrata dall'arcivescovo metropolita di Napoli, cardinale Crescenzo Sepe. ''L'ho sentito telefonicamente questa mattina - ha detto mons. Gristina - e ha rivolto un saluto a tutti noi, ringraziando per la vicinanza e per la preghiera con cui abbiamo seguito la sua vicenda. Voglia il Signore - ha auspicato l'arcivescovo di Catania - convertire il cuore di quanti si dedicano a queste delittuose attivita' affinche' tutti possano tornare liberi ed essere restituiti all'affetto della famiglia''.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Belluomo rapito in Siria abbraccia la sua famiglia : "Grazie al Governo"

CataniaToday è in caricamento