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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Sale la tensione a bordo della Diciotti: braccio di ferro con l'Europa

Salvini prosegue il suo braccio di ferro con l'Europa, che stenta a trovare un accordo nonostante il vertice di ieri, e le procure siciliane

Ancora nessuna soluzione per la Diciotti, mentre a bordo della nave la situazione comincia a farsi sempre più difficile. Dopo il quarto giorno di permanenza nel porto di Catania sull'imbarcazione, gran parte dei 150 migranti ha intrapreso uno sciopero della fame. E il ministro Salvini prosegue il suo braccio di ferro con l'Europa, che stenta a trovare un accordo nonostante il vertice di ieri, e le procure siciliane. In particolare quella di Agrigento, la quale ha annunciato che domani il procuratore Luigi Patronaggio sarà a Roma per sentire alcuni funzionari del Viminale. Il vicepremier leghista, però, ribatte: "Se questo magistrato vuole capire qualcosa gli consiglio di evitare i passaggi intermedi. Siccome c'è questo presunto sequestratore e torturatore, sono disponibile a farmi interrogare anche domani mattina". Nel frattempo in tarda serata è giunta la notizia di una nuova richiesta daparte della nave Diciotti "di autorizzare lo sbarco dei naufraghi soccorsi per l'estrema criticità della situazione a bordo". Il ministro dell'Interno, dunque, starebbe anche valutando "la possibilità di fare procedure di identificazione e riconoscimento per individuare profughi veri, che sono la minoranza, dai finti profughi prima ancora che le persone sbarchino". Dopo la discesa dei 27 minori non accompagnati due giorni fa, sulla Diciotti ci sono complessivamente 130 eritrei, 10 migranti delle Isole Comore, sei bengalesi, due siriani, un egiziano ed un somalo. Di questi, sono 120 le persone che da oggi hanno intrapreso lo sciopero della fame, mentre le restanti trenta, comprese le undici donne a bordo, si alimentano regolarmente.

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