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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Errore nella ricetta, due medici aggrediti al Garibaldi Nesima

"Siamo vicinissimi ai due medici aggrediti, a cui ovviamente va anche la solidarietà e il sostegno della direzione strategica", dichiara Fabrizio De Nicola, direttore generale dell'ospedale Garibaldi Nesima

Due medici del reparto di Otorinolaringoiatra sono stati aggrediti da un paziente, ieri pomeriggio, all’ospedale Garibaldi-Nesima di Catania. 

Il paziente si è presentato nel reparto con una ricetta rilasciata dal pronto soccorso del Garibaldi 4 giorni prima e, pertanto, non poteva essere visitato con urgenza perchè ormai era trascorso il tempo prestabilito. 

Il medico ha, quindi, consigliato al paziente di recarsi nuovamente al pronto soccorso centro per farsi riscrivere una visita. Da lì la rabbia dell'uomo che ha prima aggredito il medico e poi un altro collega.

"Siamo vicinissimi ai due medici aggrediti, a cui ovviamente va anche la solidarietà e il sostegno della direzione strategica - dichiara Fabrizio De Nicola, direttore generale dell'ospedale Garibaldi Nesima-. Ne conosciamo bene le doti umane, oltre che le indiscutibili qualita' professionali, e saremo accanto a loro anche in eventuali azioni legali che vorranno intraprendere contro l'aggressore. Peraltro, occorre sempre ricordare che queste azioni ignobili finiscono sempre per provocare un'interruzione di pubblico servizio e un disagio evidente per quei cittadini, per fortuna la maggioranza, che rispettano le regole".

La proposta | Militari a difesa degli ospedali

"Per mettere fine a questa criminalità non sono bastate le nostre denunce a prefetture, procure e questure, le interrogazioni parlamentari presentate, le rassicurazioni, la solidarietà e le varie promesse ricevute", dichiara Calogero Coniglio, segretario regionale e coordinatore nazionale della Fsi-Usae. “Ribadiamo che sono necessarie le forze di polizia presenti per mettere fine a questa situazione. Giorni fa abbiamo ottenuto il vigilante h 24 a Taormina. La nostra battaglia continuerà ancora per garantire sicurezza al personale sanitario ed ai pazienti che, in questo clima di terrore, non ricevono un servizio sanitario efficiente".

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