rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

L'ok dei medici allo sbarco, arcivescovo Renna: "Hanno agito con coscienza"

Con l'ok allo sbarco dei migranti a terra "i medici hanno agito secondo scienza e coscienza ed hanno rispettato pienamente il giuramento di Ippocrate". Ad affermarlo è l'arcivescovo di Catania, Luigi Renna a margine di un convegno a Roma promosso dalla Cei

Con l'ok allo sbarco dei migranti a terra "i medici hanno agito secondo scienza e coscienza ed hanno rispettato pienamente il giuramento di Ippocrate. Anche perché è vero che ci sono delle fragilità che appaiono evidenti per una malattia ma ci sono anche le vulnerabilità, cioè la predisposizione ad ammalarsi. I medici hanno colto uno stato al limite dell'equilibrio per queste persone". Ad affermarlo è l'arcivescovo di Catania, Luigi Renna a margine di un convegno a Roma promosso dalla Cei.

Commentando le parole del premier Meloni, il vescovo ha detto: "Dobbiamo rispettare il lavoro del legislatore ma anche rispettare il lavoro dei medici quando è in gioco una cosa così grave come la salute fisica e psichica". A quanti sostengono che la linea del governo è una conseguenza della scelta degli italiani dopo le ultime elezioni, monsignor Renna ha aggiunto: "Chi ha scelto questo governo ha evidentemente condiviso una certa proposta, ma credo che ad un certo punto una regolamentazione vada fatta, non ci deve essere una accoglienza poco responsabile ma deve esserci anche una differenza tra ciò che serve immediatamente, come salvare delle vite, e ciò che deve essere risolto sedendosi intorno ad un tavolo sia nazionale che internazionale e nelle sedi opportune. Ma nel frattempo occorre salvare le vite umane".

Per quanto riguarda, infine, le responsabilità a livello europeo, monsignor Renna ha spiegato: "Il documento di Dublino diventa il punto di discrimine sul quale ritornare, e questo è stato dimenticato da molti governi europei. Occorre una legislazione equa e che veda più responsabili gli altri paesi europei. Spero che questa situazione abbia insegnato qualcosa, spero che la prossima volta ci sarà più cautela e apertura. La linea dura portata avanti fino alla esasperazione di quelle persone non sarebbe andata bene". 

"Ora guardiamo al futuro perché tutto ciò che è avvenuto in questi giorni a Catania sia prevenuto ed inizi una nuova stagione, a livello nazionale ed europeo, nella quale la qualità della nostra civiltà sia anche sinonimo di accoglienza responsabile e condivisa di chi fugge in cerca di speranza. Nell'incontro seppur fugace di domenica sera sulla banchina del porto, ho percepito che una umanità dolente, così simile ai 'vinti' del nostro Giovanni Verga, sullo stesso mare dei Malavoglia, chiedeva di vincere una 'partita difficile' quella della vita, che può essere affrontata solo con una legislazione lungimirante ed una solidarietà capace di affrontare le urgenze", ha concluso Renna.

Intanto, ha lasciato il porto di Catania la nave Humanity 1. Così come la Geo Barents di Medici senza frontiere aveva ricevuto l'autorizzazione a salpare dalla Capitaneria di Porto. La sua destinazione sarebbe un porto della Spagna, da dove, come annunciato dalla Ong, ripartirà per riprendere le operazioni di soccorso in mare nel Mediterraneo centrale.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'ok dei medici allo sbarco, arcivescovo Renna: "Hanno agito con coscienza"

CataniaToday è in caricamento