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Cronaca

Metropolitana, lavoratori annunciano una giornata di sciopero

Le organizzazioni sindacali hanno scritto al prefetto per denunciare la situazione che si è determinata a danno dei lavoratori della Cmc di Ravenna

Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil hanno proclamato per mercoledì 2 maggio una giornata di sciopero nei due cantieri della Cmc per la metropolitana di Catania, sul lotto Nesima-Monte Po e Stesicoro-Palestro. La protesta è dovuta alla volontà dell’azienda di licenziare 84 lavoratori del cantiere Nesima-Monte Po. Le organizzazioni sindacali hanno scritto al prefetto, al Dipartimento del lavoro, all'ASP di Catania, alla Fce, alla direzione dei lavori e al responsabile unico del procedimento per denunciare la grave situazione di natura occupazionale e sociale che si è determinata a danno dei lavoratori dipendenti dalla Soc. Coop. Cmc di Ravenna, aggiudicataria della realizzazione di due tratti della Metropolitana di Catania, i lotti Nesima-Monte Po e Stesicoro-Palestro, per conto della stazione appaltante, cioè la Ferrovia Circumetnea.

"Nello scorso mese di febbraio – ricordano le segreterie provinciali di Feneal, Filca e Fillea – l’azienda ci ha comunicato l’apertura di una procedura di licenziamento collettivo per riduzione di personale per un 84 maestranze su un totale di 165 lavoratori in forza presso il cantiere del lotto di metropolitana Nesima-Monte Po’. A marzo, in ben due incontri, non abbiamo raggiunto nessun accordo, nemmeno sulla nostra proposta alternativa al licenziamento, cioè un percorso di cassa integrazione ordinaria, idonea a “traghettare” il personale in esubero presso il nuovo lotto Stesicoro-Palestro, recentemente appaltato alla stessa CMC. Tanto che l’azienda ci ha ribadito la propria volontà di licenziare nel corso dell’assemblea sindacale del 27 aprile scorso.

"La situazione ha un altro aspetto di gravità – denunciano ancora i sindacati delle costruzioni – per l’inammissibile condotta tenuta dalla direzione dell’azienda a danno dei propri dipendenti. Ai quali, spesso, è stato chiesto di prestare quotidianamente lavoro straordinario e, in alcuni casi, si è addirittura lavorato su turni di 12 ore di lavoro continuativo.

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