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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Militare morto per arresto cardiaco a 12 ore dal vaccino, la moglie: "Vogliamo giustizia"

Stefano Paternò, 43 anni, era un sottoufficiale della Marina e lo scorso 8 marzo aveva ricevuto la prima dose del vaccino anti Covid Astrazeneca. Si è poi sentito male nel corso della notte: da chiarire un eventuale nesso tra il malore fatale e la soluzione iniettata. La famiglia ha presentato un esposto e indaga la procura aretusea

Per diradare le ombre sulla scomparsa di Stefano Paternò, sottoufficiale della Marina di Misterbianco, sarà effettuata una autopsia. L'uomo, 43 anni, è morto alcune ore dopo dalla inoculazione del vaccino anti Covid. Allo stato non c'è alcun nesso ma la famiglia vuole chiarezza e così gli avvocati Dario Seminara, Lisa Gagliano e Attilio Indelicato hanno presentato un esposto per conto della moglie Caterina Arena e dei figli di 12 e 14 anni, per capire le cause della morte.

Sulla vicenda sta indagando la procura di Siracusa che, secondo indiscrezioni, avrebbe disposto  il sequestro delle fiale e sta verificando la posizione dei medici e degli infermieri che si sono occupati della somministrazione. Il militare aveva ricevuto la prima dose del vaccino Astrazeneca lo scorso lunedì ad Augusta e tornato a casa aveva avuto dei sintomi di febbre, poi nella notte il peggioramento e la moglie lo ha trovato privo di sensi e ha allertato il 118. Nonostante i tentativi di rianimarlo non c'è stato nulla da fare.

"Vogliamo andare sino in fondo, vogliamo giustizia, vogliamo sapere la verità e capire se a provocare la morte di mio marito sia stato il vaccino". A parlare all'AdnKronos è Caterina Arena, la moglie di Stefano Paternò.

"Mio marito - aggiunge la donna- aveva fatto il vaccino lunedì mattina e nel pomeriggio è rientrato a casa e stava bene. Intorno alle 19.30 avvertiva dei tremori, aveva freddo e misurando la temperatura, aveva la febbre a 39. Ha preso una tachipirna e la febbre era scesa - prosegue la moglie- si è sentito meglio e verso le 23 siamo andati a dormire. In nottata però sono stata svegliata dai suoi lamenti: tremava, traballava nel letto ed aveva un respiro pesante". Caterina Arena ricorda di aver "subito chiamato il 118 e in pochissimo tempo i medici hanno iniziato a dargli aiuto in ogni modo, pure il massaggio cardiaco, ma non c'è stato nulla da fare ed i medici non sono riusciti a capire da cosa fosse stato determinato quello stato". La donna tiene poi a precisare che "moltissimi dei colleghi di Stefano che si sono vaccinati, hanno avuto febbre alta"

"Mio marito - conclude la donna parlando all'AdnKronos - era un servitore dello Stato che non vedeva l'ora di farlo per essere operativo e potere affrontare le missioni imbarcato sulle navi della Marina". Parallelamente si indaga anche sulla recente morte di Davide Villa, un poliziotto di Cataniam che è deceduto lo scorso 7 marzo e che - così come Paternò - aveva ricevuto la prima dose del vaccino Astrazenca. Sembrerebbe che si tratti dello stesso "lotto" di vaccini: l'agente è scomparso 12 giorni dopo l'inoculazione del vaccino, anche se aveva cominciato ad accusare malori già dal giorno successivo alla somministrazione. In ospedale i medici hanno diagnosticato una trombosi venosa profonda, poi sfociata in emorragia celebrale; la trombosi sarebbe tra le reazioni avverse specificate nel bugiardino dei vaccino.

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