Mobilità urbana, i dati di Legambiente: "Valori critici per l'inquinamento atmosferico"
La campagna itinerante dell'associazione per chiedere città più sane e vivibili e il radicale miglioramento della qualità dell’aria arriva a Catania. Presentati i dati dello Stress Test sulla mobilità effettuato in città
Immaginare un nuovo scenario urbano, che parta da una mobilità elettrica, sicura e condivisa, nella quale gli spazi siano più vivibili e salutari. Questi sono alcuni dei temi della Clean Cities Campaign, la campagna itinerante di Legambiente che si sta muovendo in tutta Italia per monitorare vecchie forme di spostamento e proporne di nuove. La Clean Cities Campaign arriva in Sicilia e Legambiente presenta lo Stress Test Mobilità di Catania, una serie di indicatori dello stato dell’arte di inquinamento atmosferico e risposta politica delle istituzioni per contrastarlo.
"Nessuna sorpresa per il nostro circolo per i dati negativi registrati - dichiara Viola Sorbello, presidente Circolo Città Ambiente di Catania. Da anni sollecitiamo l'amministrazione comunale a mettere in campo strategie per una mobilità più sostenibile, ma ci siamo scontrati contro un muro di gomma. La città è stretta in una una drammatica morsa di traffico che crea un danno per la salute umana e diseconomia per la città. Con un documento congiunto firmato da decine di associazioni cittadine abbiamo messo nero su bianco le possibili soluzioni tecniche per migliorare la mobilità urbana con tre diversi step da attuare nel breve, nel medio e nel lungo periodo".
"Ci siamo anche messi a disposizione - prosegue - offrendo ogni supporto attraverso la creazione di un tavolo partecipato. Non si contano le sollecitazioni fatte pervenire con comunicati stampa e con ogni mezzo di comunicazione disponibile. L’unico strumento che abbiamo potuto mettere in campo è stato quello di assumerci noi direttamente l'onere di costruire dei progetti di riqualificazione urbana dal basso, che, coinvolgendo direttamente gruppi di cittadini, ci sta permettendo di dimostrare concretamente sia alla popolazione che alla stessa amministrazione, quanto sia importante per una città accedere a mezzi e metodi di spostamento alternativi all'uso della automobile".
I dati
Catania anche nel 2020 ha il tasso di motorizzazione più alto tra le città capoluogo, più della media nazionale, forse a causa dei generosi bonus elargiti dallo stato, unici a farlo in Europa, anche per veicoli diesel e benzina. Entro il 2030 Catania deve ridurre la velocità e ridisegnare le strade e gli incroci pericolosi per aumentare la sicurezza stradale e dimezzare la mortalità sulle strade (Fonte dati: ACI, Istat 2020).
Fortemente critico l’inquinamento atmosferico nelle centraline che misurano l’inquinamento urbano (quindi soprattutto traffico e riscaldamento) alla luce dei nuovi valori limite OMS (e prossimamente anche europei). Il PM10 dovrà essere ridotto del 47% entro il 2030, ma soprattutto il PM 2,5 del 62% e gli ossidi d’azoto (NO2) del 66% (Fonte dati: Agenzie Regionali, elaborazione Malaria - Legambiente 2021). Si deve reagire subito perché soprattutto NO2 è indicativo di inquinamento da diesel.
Sempre più frequenti ricerche correlano la morbilità da coronavirus con l’esposizione all’inquinamento, anche in Italia: tra le altre, secondo “Giovanni Veronesi e a., Occupational and Environmental Medicine, 2022” su 62 mila abitanti a Varese, “per ogni 1µg/mc in più di PM2.5 si è notato un aumento del 5,1% in più del tasso di casi da Covid 19, pari a 294 casi aggiuntivi ogni 100mila persone/anno”.
Insufficiente l’offerta di trasporto “rapido di massa” (su ferro) a causa dello stato pessimo delle linee ferroviarie siciliane. Una eccezione positiva è l’offerta da parte di Trenitalia della nuova (14 anni fa) linea metropolitana, in gran parte di superficie che serve il litorale, parte della città e l’Università. Pochi i treni, ma molto interessante l’offerta di abbonamenti fortemente scontati per gli studenti. (Fonte dati: Pendolaria Legambiente 2022).
Insufficiente l’offerta di percorsi ciclabili, anche se non pochi i ciclisti urbani che li popolano: Catania non ha neppure avviato il percorso per dotarsi di un PUMS cittadino, per questa ragione l’obiettivo di 200 km di percorsi ciclabili è stato stimato sulla base della struttura viaria, dell’orografia e delle necessità della popolazione.
Non eccezionale anche l’offerta di mezzi pubblici (24 km*vetture/ab), nonostante la metropolitana, siamo a meno di un terzo di Milano (86) o di una analoga città europea. Ci si attende quindi uno sviluppo dei tram, un rinnovo più rapido degli autobus e la loro conversione verso elettrico rinnovabile (oggi solo 25% dell’offerta). La sharing mobility parte dal nuovo servizio di monopattini elettrici, oltre alle bici e poche auto. (Fonte dati: Ecosistema Urbano 2020 e CittaMEZ 2021). Le ZTL a Catania si limita ad una superficie di inferiore al mezzo km quadrato, attorno alla pedonalizzata piazza Bellini, per altro non sempre adeguatamente controllata.
L’area LEZ (limitazioni accesso veicoli inquinanti) è inesistente, visto che non sono in vigore limitazione alla circolazione per veicoli inquinanti.