Una persona da salvare, poi la bufera ed il difficile rientro alla base: così è morto Salvo Laudani
Da decenni frequentava l'Etna in tutte le stagioni ed aveva partecipato a molte altre missioni di soccorso. Era allenatissimo ed abituato ad affrontare situazioni difficili. Come quella di ieri, che ha coinvolto un escursionista infortunato. Salvo Laudani, membro del Soccorso Alpino Siciliano e residente a Nicolosi, lascia una moglie e due figlie
Sono stati con buona probabilità il freddo e la fatica a stroncare il 47enne Salvatore Laudani, componente del Soccorso Alpino Siciliano deceduto questa notte al termine delle operazioni di recupero di un escursionista nel versante sud dell'Etna, a quota 2300. Era salito sulla Schiena dell'Asino con i suoi colleghi intorno alle 11 e 30 del mattino per portare a valle un infortunato, che non riusciva a raggiungere i compagni a causa di una frattura alla gamba, riportata cadendo da uno dei ripidissimi canaloni dei fianchi alti della Valle del Bove, a metà del costone della Montagnola. Uno dei luoghi in cui si verificano molti incidenti invernali, proprio a causa della pendenza e della forte esposizione ai venti, che rendono complicata la progressione su ghiaccio anche ai più esperti.
Operazioni di recupero complicate dal maltempo
La prima squadra di soccorritori, composta da tecnici del Soccorso Alpino Siciliano e dai militari della guardia di finanza, aveva raggiunto l’area di intervento dopo una faticosa risalita a piedi dal versante etneo meridionale, orientandosi con difficoltà nella nebbia e nella bufera. Una volta ocalizzato con difficoltà il malcapitato, si era proceduto a prestare le prime cure sul posto per poi caricarlo in una barella a spalla e risalire un ripido dislivello di circa 150 metri, tornando in cresta e procedendo con il trasporto a valle. Nel frattempo erano giunte sul posto le altre squadre del Soccorso Alpino, per dare una mano e tentare di raggiungere più celermente la provinciale 92, che scende dal Rifugio Sapienza. Le condizioni climatiche, purtoppo, sono drasticamente peggiorate. Vento, nebbia e folate di neve mista a grandine e pioggia hanno deteriorato in poco tempo lo scenario dei soccorsi.
Il difficile trasporto della persona infortunata
L’attenzione dei soccorritori è stata dedicata alle condizioni del traumatizzato trasportato in barella, mentre altri prestavano aiuto ai compagni, alcuni dei quali sempre più in difficoltà per i gravi sforzi e per la situazione estrema da un punto di vista meteorologico. Fatta ormai notte, la progressione verso il punto di rientro è stata rallentata anche dalla necessità di procedere fianco a fianco, per aiutarsi a vicenda. Nel frattempo, è stato concordato con la centrale operativa del 118 di Catania l’invio di ambulanze medicalizzate in zona di intervento. Le operazioni di soccorso si sono concluse per il ferito verso le ore 19 e 30, ora in cui ha raggiunto l’ambulanza.
Nella foto Salvo Laudani durante una delle tante escursioni sull'Etna con un amico (fonte Facebook)
I soccorritori in difficoltà a notte fonda
Alcune squadre del Soccorso Alpino e del Soccorso Alpino della guardia di finanza, fortemente provate dagli sforzi e dalle temperature sotto zero, a quell'ora stavano ancora tentando di raggiungere il luogo di rientro dopo aver concluso la propria missione in quota. Intorno a loro infuriava la bufera e solo a ridosso della mezzanotte Salvatore Laudani è riuscito ad avvicinarsi alla zona del Sapienza, in grave difficoltà, tanto da rendere necessaria anche per lui una barella a causa di un malore che gli ha impedito di proseguire con le sue gambe. Un fuoristrada è andato incontro alla sua squadra, percorrendo la pista fin dove la neve lo ha consentito. Un quarto d'ora prima dell'una di notte si sono aperte le porte dell'ambulanza che lo attendeva, ma era ormai troppo tardi. All'una i sanitari hanno annotato il decesso.
Il dolore dei colleghi
Salvo Laudani, residente a Nicolosi, lascia una moglie e due figlie. Da decenni frequentava l'Etna in tutte le stagioni ed aveva partecipato a molte altre missioni di soccorso. Era allenatissimo ed abituato ad affrontare situazioni difficili, come riferiscono i suoi colleghi, oggi stretti in un composto dolore. "Il Soccorso Alpino e Speleologico dell’intera Italia - si legge in una nota inviata dai suoi compagni del Sas - è profondamente colpito dal lutto e si stringe intorno alla famiglia di Salvatore Laudani, alla quale esprime il suo cordoglio più profondo".
Le parole di Musumeci
"Sono profondamente rattristato per la scomparsa di Salvatore Laudani, volontario del Soccorso alpino e speleologico siciliano, morto la notte scorsa al termine di un intervento di salvataggio sull’Etna. Le fasi difficilissime del soccorso ad un escursionista, mentre sul vulcano infuriava la tempesta, la volontà tenace di portare a termine l’intervento a dispetto del pericolo, gli sforzi - e pare che purtroppo, stavolta, gli siano stati fatali - sono l’ennesima testimonianza dell’impegno e della abnegazione con cui i volontari che operano sul territorio siciliano lavorano ogni giorno. Alla famiglia di Laudani, ai colleghi del Soccorso alpino, a tutte le donne e gli uomini impegnati quotidianamente nella Protezione civile regionale, il cordoglio mio e del governo regionale". Queste le parole del presidente della Regione a seguito della tragedia accaduta.