Movimento Vite sospese, si torna a protestare a Montecitorio
Gli organizzatori indossano magliette con su scritto: "Non ho più voglia di morire. Curarmi non è un reato". Tra i manifestanti c'è anche il fratello di una donna di 65 anni malata di sla che intende scrivere al papa per chiedergli un aiuto morale"
I malati di distrofia muscolare, sla e altre patologie simili tornano a protestare davanti alla Camera dei deputati. La manifestazione è stata organizzata dal Movimento Vite sospese, fondato da Pietro Crisafulli, fratello di Salvatore che morì il 21 febbraio 2013 mentre era in attesa di essere autorizzato a curarsi con il metodo Stamina.
"Oggi torniamo a manifestare dopo il presidio che organizzammo dal 23 luglio scorso, sempre qui in piazza di Montecitorio", ha spiegato Crisafulli, aggiungendo: "stanno arrivando tre pullman dalla Sicilia, uno dalla Puglia e uno dalla Lombardia, pieni di pazienti che chiedono di essere curati con il metodo Stamina, e dei parenti che li accompagnano".
Al sit-in sono già presenti i fratelli Viviano, Marco e Sandro, affetti da distrofia muscolare. In piazza è stata allestita una tenda sulla quale e' stato affisso uno striscione che dice: "Si' alle staminali. Presidio a oltranza".
Gli organizzatori indossano magliette con su scritto: "Non ho più voglia di morire. Curarmi non è un reato". Tra i manifestanti c'e' anche il fratello di una donna di 65 anni malata di sla che intende scrivere al papa per chiedergli un aiuto morale e di sensibilizzare il parlamento affinchè si possa accedere al metodo Stamina senza alcun tipo di ostacolo. Alla protesta dovrebbe partecipare il fondatore del metodo Stamina, Davide Vannoni.