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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Nicolosi / Via Etnea

Nicolosi, gioielliere condannato per aver sparato ai ladri: la moglie lancia petizione

Con il commerciante che è stato derubato nel 2008 si è schierato il partito di Matteo Salvini, fautore della riformulazione della legge sulla legittima difesa, Ceccardi: "Un caso che riassume la cattiva giustizia italiana"

Guido Gianni, il gioielliere di Nicolosi, il 18 febbraio 2008 subì una rapina nella propria gioielleria. Tre rapinatori assaltarono il negozio e aggredirono lui e la moglie. Il gioielliere sparò e uccise due dei tre rapinatori. "L'incredibile vicenda giudiziaria di Guido Gianni non può ritenersi conclusa con la sua ingiusta condanna. Chi ha a cuore il tema della sicurezza, per sé e per i propri cari, firmi la petizione lanciata dalla moglie Maria Angela Di Stefano", è l'appello di Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega, che ha sottoscritto la petizione su change.org in cui si chiede la grazia al presidente Mattarella. L'inchiesta ha appurato che l'uomo sparò alle spalle dei banditi. 

La posizione della Lega

"Ciò che capitò in quella gioielleria, può purtroppo capitare a chiunque - ha sottolineato Caccardi - E la posizione mia, della Lega, è sempre stata chiarissima: il sistema giudiziario deve tutelare chi subisce un reato, oltretutto così grave, e non scambiare la vittima per il carnefice", è la posizione dell'europarlamentare. "Il caso di Gianni che vide la moglie picchiata dai rapinatori, armati di pistola, non è differente da quello di Graziano Stacchio, Giovanni Petrali, Daniele Ferretti, Fredy Pacini: tutti onesti lavoratori che hanno reagito mentre subivano una rapina, per legittima difesa. Ma, a differenza di loro, a Guido non è stato riconosciuto il diritto alla legittima difesa. In una sentenza come questa, che trasforma in criminale una persona che ha voluto e dovuto semplicemente difendersi, si riassume la cattiva giustizia italiana", ha concluso Ceccardi. 

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