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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Dopo 10 anni dalla scomparsa di Agata Scuto, arrestato l'ex convivente della madre

Le indagini, condotte dai carabinieri di Acireale, sono partite nel 2020, dopo una telefonata alla trasmissione televisiva 'Chi l'ha visto?', su Rai3, una persona, all'epoca non identificata, affermò che il corpo della ragazza era nascosto nella cantina della casa della madre

E' Rosario Palermo, 60 anni, ex compagno della madre della ragazza, l'uomo arrestato per omicidio aggravato e occultamento del cadavere di Agata Scuto. Arriva, quindi, dopo dieci anni la svolta sulla scomparsa di Agata Scuto, disabile di Acireale, 22enne all'epoca dei fatti. Per ricostruire questa vicenda, particolarmente torbida, è necessario fare un passo indietro a quel 4 giugno di 10 anni fa, quando Agata sparisce nel nulla. Fino ad allora aveva vissuto quasi nell'ombra. La ragazza, affetta da epilessia e da una menomazione al braccio ed alla gamba, dopo essere stata in collegio fino al raggiungimento della maggiore età, era andata ad abitare con la madre Mirella ed i tre fratelli, passando quasi gran parte delle sue giornate chiusa nella sua abitazione. Agata ha una mobilità ridotta e percepisce una pensione di invalidità di 280 euro mensili. Con i quali, di fatto, mantiene la famiglia in un contesto parecchio degradato.

La denuncia di scomparsa ritirata

E' il fratello di Agata a presentare denuncia ai carabinieri di Acireale. Ma poco dopo, viene ritirata: secondo i suoi parenti, si sarebbe trattato di una sorta di "fuitina". Proprio Rosario Palermo avrebbe fornito alla famiglia una  giustificazione per il suo allontanamento, dicendo di averla vista con un ragazzo. La sparizione sarebbe così stata macchiata dal "disonore", con buona pace dei parenti stretti, che successivamente hanno incassato la pensione di invalidità, mai toccata da Agata dopo la "scomparsa".

"Di quattro figli è l'unica che mi ha dato questo dispiacere. Ho fatto denuncia, poi l'ho ritirata perché avevo sentito che l'avevano vista. Abbiamo continuato a prendere noi i soldi perché lei li aveva abbandonati", aveva detto ai microfoni della trasmissione di Rai 3 "Chi l'ha visto?" la mamma di Agata, aggiungendo che la figlia aveva portato con se' solo i documenti ed il libretto per riscuotere la pensione. I vestiti erano tutti nella sua stanza. Una segnalazione arrivata due anni fa alla redazione del programma condotto da Federica Sciarelli,  riaccende i riflettori sulla vicenda e riapre così le indagini. Un anonimo telespettatore aveva lasciato intendere che la ragazza non sarebbe mai uscita da quella casa, suggerendo di cercare in cantina.

Il falso alibi di Rosario Palermo - Video

Come si arriva all'arresto di Rosario Palermo

I carabinieri avviano così le ricerche su delega della Procura etnea. Ma nulla viene trovato, neppure rivoltando con l'escavatore la terra del giardino. Come si è arrivati, oggi, all'arresto di Rosario Palermo? "Gli indizi di colpevolezza che ricadevano su di lui - spiega il capitano della Compagnia dei carabinieri di Acireale Stefania Riscolo - ci hanno indotto a monitorare le sue conversazioni, piazzando anche delle cimici in auto. Palermo nel corso degli anni si è allontanato dalla famiglia di Agata Sciuto, tentando però di inquinare le indagini, costruendosi un alibi. All'epoca dei fatti aveva riferito che quel giorno sarebbe andato a raccogliere lumache alla Piana di Catania o a tagliare mazzi di origano sull'Etna". Per giustificare una vistosa ferita (procurata durante una colluttazione con Agata?), nel 2020 avrebbe poi cercato di nascondere in un terreno sull'Etna un tondino di ferro intriso del suo stesso sangue, allo scopo di farlo ritrovare il giorno del suo arresto, come prova della sua innocenza. Perchè avrebbe ucciso la ragazza? "Il movente potrebbe essere riconducibile - spiega sempre il capitano Riscolo - ad una presunta relazione tra i due, maturata in un contesto domestico fortemente degradato".

Che fine ha fatto Agata Scuto?

L'arresto di Rosario Palermo non mette però la parola fine a questa storia. Parlando da solo all'interno della propria auto, spaventato dall'ipotesi sempre più concreta di un possibile arresto, si sarebbe tradito, manifestando ad alta voce il proprio timore "che il corpo della giovane venisse trovato in un casolare a Pachino e che si accertasse che Agata era stata strangolata e bruciata". Sempre ad alta voce, intercettato dalle microspie dei carabinieri, "rifletteva poi sulla necessità di recarsi sul luogo per verificare cosa fosse rimasto del cadavere". Ad oggi non sono stati trovati altri elementi concreti ed Agata Sciuto risulta ancora formalmente "scomparsa".

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