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Giovedì, 25 Aprile 2024
omicidio / Palagonia

Assessore del comune di Palagonia arrestato per un omicidio avvenuto nel 2017

In manette Antonino Ardizzone: secondo le ipotesi accusatorie si sarebbe adoperato per reclutare il killer che avrebbe dovuto eseguire materialmente l'omicidio di Francesco Calcagno, 58 anni, bracciante agricolo. L'uomo era stato ucciso in un campo in contrada Nunziata, alle porte del paese, con 5 colpi di pistola

Su delega della Procura distrettuale, i carabinieri del comando provinciale di Catania hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale etneo, arrestando Antonino Ardizzone, nato a Catania il 22 giugno 1976, per il delitto di concorso in omicidio aggravato di Francesco Calcagno, avvenuto il 23 luglio 2017 nel podere di sua proprietà in Contrada Nunziata di Palagonia, commesso anche al fine di agevolare l’attività criminosa di un gruppo mafioso operante in Canicattì (AG) e Palagonia (CT) che costituisce articolazione territoriale del sodalizio denominato “Stidda”.

Le indagini sono state avviate nel dicembre scorso grazie a preziose acquisizioni info-investigative che, seppur in uno stato del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio tra le parti, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell'indagato – dal luglio 2020 Assessore con deleghe allo Sport e al Turismo del Comune di Palagonia – inquadrando il citato evento delittuoso sia come ritorsione nei confronti di Francesco Calcagno per l’omicidio del consigliere comunale palagonese Marco Leonardo (avvenuto il 5 ottobre 2016, all’interno di un bar di Palagonia a seguito di una lite, verosimilmente per motivi economici), sia come uno strumento per affermare la presenza anche sul territorio di Palagonia di un gruppo mafioso vicino alla “Stidda”, tradizionalmente operante nell’agrigentino e di cui l’indagato farebbe anche parte. In particolare, secondo quanto emerso dal riesame dei contatti tra i sospettati dell’epoca e le attività tecniche compiute, l’Ardizzone, su richiesta del mandante (da individuarsi tra i soggetti vicini a Marco Leonardo), si sarebbe attivamente adoperato, con l’aiuto di esponenti di rilievo del sodalizio mafioso – dallo stesso conosciuti come tali – per la ricerca e il reperimento del killer che avrebbe dovuto eseguire materialmente l’omicidio del Calcagno. Le indagini continueranno al fine di individuare coloro che hanno preso parte, a vario titolo, al suddetto cruento omicidio, in relazione al quale allo stato risulta essere stato condannato con sentenza definitiva a trent’anni Luigi Cassaro, arrestato nei primi giorni di settembre 2017 con l’accusa di essere l’esecutore materiale.

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