Omicidio Elena, i tanti "non ricordo"di Martina Patti: "L'ho uccisa girata, non volevo guardarla"
La piccola Elena, "vittima di una morte violenta particolarmente cruenta e anche lenta". E ancora Martina Patti, è una donna "lucida e calcolatrice" e se non arrestata "potrebbe darsi alla fuga". Così il gip di Catania, Daniela Monaco Crea, ricostruisce l'omicidio di Mascalucia
La piccola Elena, "vittima di una morte violenta particolarmente cruenta e anche lenta". E ancora Martina Patti, è una donna "lucida e calcolatrice" e se non arrestata "potrebbe darsi alla fuga". Così il gip di Catania, Daniela Monaco Crea, ricostruisce l'omicidio di Mascalucia, nelle 15 pagine dell'ordinanza cautelare in carcere emessa nei confronti della 23enne.
Al Gip la donna dice di ricordare che ha "portato Elena in questo campo" e le ha fatto del male. "Non ricordo altro". Inoltre aggiunge di avere "una cosa lunga tipo un coltello, non ricordo dove l'ho preso, non so perchè ce l'avevo". E sul momento in cui colpisce la piccola dichiara: "Non ricordo bene, perchè ero girata e non volevo guardare".
Il giudice sottolinea che Martina inoltre non ha manifestato segni di pentimento: "Ha inscenato il rapimento con estrema lucidità e non ha manifestato segni di ravvedimento e pentimento. Tutti elementi che denotano una particolare spregiudicatezza, insensibilità, assoluta mancanza di resipiscenza".
Nell'ordinanza ci sono i diversi "non ricordo" pronunciati dalla donna. "Non ricordo di aver sotterrato la bambina, ma sicuramente sono stata io". Ma ricorda che "quando sono andata al campo avevo con me una busta di plastica di colore nero che ho strappato dal rotolo prima di uscire di casa".