Omicidio a Librino, davanti al Gip scagiona i fratelli: "Sono io l'assassino"
Davide Celso ha spiegato di essere stato lui da solo a compiere il delitto maturato per interessi legati al mondo della droga e di avere utilizzato prima una pistola semiautomatica calibro 765 e poi un revolver
Nel carcere di Catania dove si trovano in isolamento stamattina Davide, Michele e Antonino Celso, i tre maggiorenni che si sono costituiti dopo l'omicidio di Massimiliano Di Pietro di 39 anni assassinato mercoledi' scorso nel quartiere di Librino, sono stati sentiti dal gip Francesca Cercone per l'interrogatorio di garanzia. I tre hanno risposto alle domande del giudice.
Davide Celso ha spiegato di essere stato lui da solo a compiere il delitto maturato per interessi legati al mondo della droga e di avere utilizzato prima una pistola semiautomatica calibro 765 e poi un revolver. Suo fratello Michele ha, invece, spiegato agli inquirenti di non avere preso parte al delitto, ammettendo di trovarsi in una piazza di Librino al momento degli spari contro Di Pietro. E' arrivato a Librino, invece, dopo l'omicidio l'altro fratello Antonino che si e' completamente detto estraneo all'assassinio di Di Pietro.
Per questa ragione il gip ha nominato un esperto balistico, il professore Biagio Monetto, a cui è stata affidata una perizia balistica che avrà il compito di ricostruire traiettorie e assegnare eventuali responsabilità.
Il gip si e' riservato di decidere. Interrogatorio nel centro di prima accoglienza di via Franchetti per il nipote minorenne dei tre fratelli Celso. Su di lui c'e' grande interesse da parte degli investigatori in quanto una testimone lo indica come il secondo sicario che ha colpito in viale Bummacaro. La ragazza dice di averlo visto sparare con una pistola. Ecco perche' nell'immediatezza dell'arresto dei Celso, il diciassettenne, loro nipote, e' stato sottoposto al guanto di paraffina per accertare se in precedenza ci sia stata una manipolazione di armi. Stamattina dinanzi al gip del tribunale per i minorenni Alessandra Chierego il ragazzino ha negato la circostanza, pur tuttavia il gip ha convalidato l'arresto e ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio in concorso.