Omicidio Saitta, condanna definitiva per Andrea Nizza
L’omicidio, secondo l'accusa, fu commesso per dare un segnale allo “Scheletro”, il quale si era permesso di far sapere dal carcere che, una volta uscito, avrebbe “fatto la cinquina”, lasciando intendere che avrebbe ucciso i cinque (dei sei) fratelli Nizza
Sono 30 gli anni che la Cassazione ha stabilito, in via definitiva, per Andrea Nizza. Elemento di spicco del clan Santapaola e noto narcotrafficante, Nizza, secondo i supremi giudici, sarebbe l'esecutore materiale dell'omicidio di Lorenzo Saitta, avvenuto a Librino nel 2006. La sentenza conferma quella della Corte d'Assise d'Appello di Catania, rigettando la ricorso della difesa di Nizza.
Il defunto Lorenzo era cugino dell’omonimo Saitta, noto negli ambienti criminali come “Salvuccio ‘u Scheletro” e ritenuto elemento di primo piano in seno alla famiglia Santapaola. Per il fatto erano stati chiamati a rispondere Daniele Nizza quale mandante ed il fratello Andrea quale esecutore materiale.
L’omicidio, secondo l'accusa, fu commesso per dare un segnale allo “Scheletro”, il quale si era permesso di far sapere dal carcere che, una volta uscito, avrebbe “fatto la cinquina”, lasciando intendere che avrebbe ucciso i cinque (dei sei) fratelli Nizza organici all’associazione mafiosa.