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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Operazione "Montagna", 56 arresti: tentata estorsione ad un'impresa di Paternò

Salvatore Seminara, nato a Caltagirone e residente a Mirabella Imbaccari, avrebbe costretto, in concorso con altri soggetti, il titolare della società paternese ad avvalersi della ditta individuale intestata a Vincenzo Spoto

Il pizzo, fonte irrinunciabile di introiti, non risparmia nessuno: neppure le cooperative che si occupano dell'accoglienza dei migranti. Su questo verte l'imponente blitz, ordinato nella notte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo con il nome in codice ''Operazione Montagna'', eseguito da 400 militari, supportati da un elicottero, dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Sicilia e da unità cinofile. 

Cinquantasei ordinanze di custodia cautelare emesse nei confronti dei vertici dei mandamenti e delle famiglie mafiose di ''Cosa Nostra'' agrigentina. Gli arrestati avrebbero compiuto estorsioni nei confronti di 27 aziende oltre ad essere ritenuti colpevoli di traffico di droga. Pizzo veniva inoltre chiesto anche a cooperative di gestione di immigrati e richiedenti asilo. 

Nella provincia etnea, con l'accusa di tentata estorsione ai danni dell’impresa “Coco Salvatore” di Paternò, ordinanza di custodia cautelare per Salvatore Seminara, nato a Caltagirone e residente a Mirabella Imbaccari. 

Avrebbe costretto, in concorso con altri soggetti, il titolare della società ad avvalersi di una ditta individuale intestata a Vincenzo Spoto per le opere di movimento terra e di trasporto materiale, nonché ad assumere Massimo Spoto, a titolo di “messa a posto”, per i lavori eseguiti in Contrada Filomena a Bivona (Ag) ed aventi ad oggetto il “Completamento di 25 aule dell’I.T.P.G.”, non riuscendo nell’intento per cause indipendenti dalla loro volontà. 

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