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Cronaca

Operazione Santabarbara, Coldiretti: il business dell'agromafia

Proprio per contrastare questi fenomeni la Coldiretti ha promosso la Fondazione "Osservatorio sulla criminalita' nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare" con l'ex procuratore Giancarlo Caselli alla guida del Comitato Scientifico della Fondazione

"Il business dell'agromafia ha raggiunto i 15,4 miliardi di euro nel 2014 attraverso furti di attrezzature e mezzi agricoli, racket, abigeato, estorsioni, o con il cosiddetto pizzo anche sotto forma di imposizione di manodopera o di servizi di trasporto o di guardiania alle aziende agricole". E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente il blitz dei carabinieri del comando provinciale di Catania culminato nell'esecuzione di 15 ordini di custodia cautelare per attività illegali come l'imposizione del pizzo per "servizi di guardiania" ad alcune delle principali aziende vitivinicole attive tra Randazzo e Castiglione di Sicilia, nel Catanese, sotto la minaccia di tagliare i filari delle viti in caso di mancato pagamento.

Proprio per contrastare questi fenomeni la Coldiretti ha promosso la Fondazione "Osservatorio sulla criminalita' nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare" con l'ex procuratore Giancarlo Caselli alla guida del Comitato Scientifico della Fondazione.

"La criminalità - sottolinea Coldiretti - controlla in molti territori la distribuzione e talvolta anche la produzione del latte, della carne, della mozzarella, dello zucchero, del vino, della farina, del pane clandestino, del burro e della frutta e della verdura. Con i classici strumenti dell'estorsione e dell'intimidazione impongono la vendita di determinate marche e determinati prodotti agli esercizi commerciali, che a volte, approfittando della crisi economica, arrivano a rilevare direttamente".

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