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Cronaca Acireale

Acireale, un orto sociale nella parrocchia del Cuore Immacolato di Maria

L’orto nasce per iniziativa di un gruppo di amici che hanno così voluto festeggiare il compleanno di una di loro

“Laudato si’” è il nome scelto per l’orto delle piante aromatiche, inaugurato in presenza del sindaco di Acireae, Stefano Alì, e del consigliere comunale Sonia Abbotto, negli spazi che circondano la parrocchia del Cuore Immacolato di Maria, il cui parroco è don Gabriele Patanè. L’orto, realizzato con la consulenza gratuita dell’agronoma Valeria Cavallaro e lo spirito propulsivo della professoressa Rosa Maria Garozzo, nasce per iniziativa di un gruppo di amici che hanno così voluto festeggiare il compleanno di una di loro. I tradizionali regali sono stati convertiti in contributi per la preparazione del terreno e l’acquisto di attrezzature, alcune piante d’ulivo e aromatiche: alloro, menta, salvia, timo, rosmarino e peperoncino.

“Da due anni – ha osservato don Gabriele Patanè - viviamo in un clima di incertezza, in quanto il Covid-19 ha cambiato molte delle nostre abitudini, facendoci sperimentare l’insicurezza e la fragilità della salute e della vita. I disastri climatici sempre più frequenti, anche nelle nostre zone, ci dicono senza mezzi termini che dobbiamo cambiare rotta, con scelte coraggiose e responsabili.L’orto 'Laudato sì' è un piccolo seme, che esprime i valori della solidarietà, della crescita insieme, della presenza attiva e responsabile nella Comunità”.

La scelta della parrocchia del Cuore Immacolato di Maria è legata ad alcune caratteristiche che la stessa presenta. Innanzitutto la dimensione, considerato che con i suoi circa 7mila abitanti è una delle più grandi della città. Inoltre, la chiesa è circondata da ampi spazi che, nell’intenzione dei progettisti, dovevano essere destinati ad attività sportive e di aggregazione. Ma che sono risultati inutilizzati e, quindi, abbandonati. Un paio di mesi fa, il vescovo, monsignor Antonino Raspanti, destinò alla guida della parrocchia, in sostituzione di don Gaetano Caltabiano che andava in quiescenza, due giovani e attivi sacerdoti, don Gabriele e don Salvo Grasso, nominato vicario parrocchiale. Entrambi si sono assunti l’impegno di riprendere l’intuizione originaria della grande struttura parrocchiale per utilizzare tutti gli spazi disponibili, adibendoli ad attività sportive e aggregative.

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