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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Ospedale Garibaldi centro, al via il lavori del nuovo pronto soccorso

Costato 15 milioni di euro, dopo una difficile fase amministrativa e giudiziaria, iniziano quindi i lavori per la costruzione del nuovo pronto soccorso del nosocomio catanese

Posata stamattina la prima pietra per l’inizio dei lavori per la costruzione del nuovo pronto soccorso del Garibaldi-centro. Alla presenza del Presidente della Regione, Nello Musumeci, dell’assessore alla salute, Ruggero Razza e del Sindaco di Catania, l’On. Salvo Pogliese, il Commissario straordinario dell’Arnas Garibaldi, Giorgio Santonocito, ha illustrato i percorsi che entro diciotto mesi porteranno alla realizzazione di un’opera attesa da tanti anni. Costato 15 milioni di euro, dopo una difficile fase amministrativa e giudiziaria, iniziano quindi i lavori per la costruzione del nuovo pronto soccorso del Garibaldi-Centro, destinato a diventare un moderno polo di cura e di assistenza, all’altezza delle migliori realtà italiane. “Per troppi anni – ha detto il Presidente della Regione Siciliana – la sanità siciliana è stata vittima di continui ritardi, sia dal punto di vista edilizio che da quello amministrativo. Oggi, con questo progetto, siamo sicuri di aver messo in moto il meccanismo giusto per invertire la tendenza. Occorre lavorare con impegno affinché si raggiunga presto il giusto equilibrio per evitare sempre i più i viaggi della speranza dei siciliani”. Il nuovo edificio sorgerà nella parte superiore dell’ospedale, in prossimità di via Fabio Filzi, e prenderà il posto dell’area attualmente occupata dall’ex reparto di Malattie Infettive.

“Sono davvero orgoglioso del traguardo raggiunto – ha detto Santonocito – anche perché sin dal primo giorno del mio insediamento il Pronto Soccorso è stata considerata una priorità assoluta. Insieme all’Area Materno-Infantile e a quella Oncologica, l’Area di Emergenza-Urgenza rappresenta infatti uno dei tre assi portanti del percorso di reingegnerizzazione e di ridefinizione della mission aziendale che mi sono proposto, quello di ridare all’Arnas una dimensione nazionale ed una capacità di risposta ai bisogni di assistenza espressi dalla cittadinanza di riferimento, ma in grado di attrarre anche l’utenza extracittadina e di ridurre i flussi migratori di mobilità sanitaria passiva”. L’opera, che rientra nel Programma di riqualificazione dell’assistenza sanitaria riguardante le città di Palermo e Catania, inciderà notevolmente sull’assetto cittadino e modificherà l’intera viabilità delle aree limitrofe.

“Abbiamo messo a punto – ha riferito il Sindaco di Catania – un programma di confronto con l’Arnas Garibaldi per sopperire alle difficoltà che inevitabilmente emergeranno durante i lavori e successivamente alla conclusione degli stessi. Cercheremo in ogni modo di evitare disagi ai cittadini, agli utenti e agli stessi dipendenti”. Con la nuova opera, il Garibaldi-Centro si accinge a svolgere un compito fondamentale non soltanto per la sicurezza dei catanesi, ma anche per un sistema di controllo sanitario, quello del biocontenimento, che già da tempo lo vede protagonista indiscusso sul piano internazionale. “Quello di Piazza Santa Maria di Gesù – ha dichiarato l’Assessore alla salute – sarà un Pronto Soccorso di fondamentale importanza per l’emergenza sanitaria del centro cittadino, che potrà contare su una struttura all’avanguardia, moderna e razionale”.

La nuova struttura conterà di quattro livelli del tutto uguali, uno dei quali seminterrato e tre fuori terra, oltre a prevedere un ulteriore piano tecnico sulla terrazza di copertura, per una superficie complessiva lorda di circa mille e cinquecento metri quadrati. Il piano terra ospiterà per intero tutti i locali afferenti alle attività di pronto soccorso, oltre a prevedere due ampie ed accoglienti sale di ingresso-attesa, di cui una dedicata agli accessi in emergenza-urgenza ed una dedicata esclusivamente alle degenze poste ai livelli superiori. Inoltre, nello stesso piano è prevista anche una camera calda e un percorso prestabilito per l’arrivo dei pazienti in autoambulanza. Al Piano seminterrato sono previsti, invece, i locali di diagnostica per immagini, comprendenti due sale di radiodiagnostica RX, due sale per esami di diagnostica TAC, una sala per esami di diagnostica RMN, una sala per esami di diagnostica Angiografica e due locali per esecuzione di esami Ecografici, con ampi spazi per l’attesa, alcuni locali tecnici, e vari spogliatoi del personale sanitario. Le quattro sale operatorie previste dal progetto saranno invece ospitate al primo piano della struttura, con i relativi servizi e disimpegni di riferimento, raggiungibili facilmente attraverso un sistema di comunicazione che annulla del tutto i tempi morti. Nello stesso livello è prevista anche la Terapia Intensiva, dotata di ben sedici posti letto, di cui due in perfetto isolamento. Al secondo piano sorgeranno due reparti destinati alla degenza dei pazienti, ognuno dei quali avrà a disposizione sedici posti letto, comprendenti i relativi servizi.

Si tratta di ambienti spaziosi e confortevoli, disegnati proprio per alleviare il soggiorno dei pazienti oltre che sotto l’aspetto fisico anche sotto quello strettamente psicologico. Infine, per ciò che comprende il piano di copertura, la struttura prevede i locali tecnici di ascensori e montaletti, le centrali degli impianti di climatizzazione con relativa sottocentrale idraulica, le unità di trattamento dell’aria, i pannelli solari e i pannelli fotovoltaici con relativi impianti. A margine della cerimonia, l'assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, conversando con i giornalisti, ha anche annunciato anche un'importante tappa del cronoprogramma in vista dell'apertura del nuovo pronto soccorso del Policlinico di Catania, prevista per il prossimo 18 novembre.

"Pochi giorni prima l'entrata in funzione del plesso di emergenza di via Santa Sofia - ha detto - verrà approntata una simulazione di protezione civile che sarà un vero e proprio stress test per la struttura e per il personale che vi lavorerà. In pratica sarà simulata una calamità naturale, ciò consentirà di comprendere la capacità di reggere ad una condizione eccezionale di accessi al pronto soccorso".

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