"I dirigenti dello sport ci hanno negato l'ingresso in due strutture, con motivazioni errate. Di volta in volta abbiamo, infatti, dimostrato il contrario e ci hanno poi fatto entrare. Il primo episodio si è verificato al PalaCatania dove ci è stato sbarrato l'ingresso con l'accusa di non aver pagato quanto dovuto, cosa non vera e immediatamente dimostrata. Lo stesso episodio si è verificato davanti a tantissima gente alla piscina di Nesima e ci ha creato anche un grosso danno all'immagine". A raccontare le difficoltà incontrate per accedere ed utilizzare gli impianti sportivi comunali, è Salvatore Mirabella, atleta paralimpico responsabile dell'associazione sportiva "Come Ginestre onlus" di Catania.

L'INTERVISTA A SALVATORE MIRABELLA - VIDEO

Sull'accaduto il comune di Catania ha diffuso una nota nella quale spiega "di aver disposto un'indagine interna riguardo a fatti che si sarebbero verificati in strutture sportive comunali e sono stati portati alla luce da un'associazione sportiva paralimpica che ha sostenuto di aver avuto problemi a fruire degli impianti. Non appena l'indagine sarà stata completata i suoi risultati saranno resi noti. L'Amministrazione comunale ricorda di aver sempre perseguito l'inserimento dei diversamente abili anche attraverso la pratica sportiva, come ha dimostrato istituendo speciali tariffe per le associazioni impegnate in questa importante funzione sociale".

L'assessore Valentina Scialfa, raggiunta telefonicamente, ai microfoni di CataniaToday conferma: "Ho chiesto all'amministrazione un'indagine sui dirigenti e aspetto la sua conclusione per capire cos'è accaduto".