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Cronaca Paternò

Paternò, il comitato per l'ospedale: "La nostra battaglia prosegue anche sul fronte giudiziario"

Il comitato in difesa del Santissimo Salvatore teme la chiusura della struttura secondo la bozza del nuovo piano regionale della sanità

Il Comitato “…per l’ospedale di Paternò”, non abbassa la guardia per la difesa del Santissimo Salvatore e continua la sua lotta a 360 gradi, soprattutto a tutela del pronto soccorso che, secondo la nuova bozza del piano regionale della sanità, deve essere soppresso. I vertici dell’Asp catanese e anche l’assessore regionale Baldo Gucciardi hanno rassicurato che si è trattato di un “errore” e che il pronto soccorso del nosocomio non sarà chiuso: “Nonostante le rassicurazioni del caso noi terremmo sempre alta l’attenzione, non abbasseremo la guardia, non ci accontenteremo di semplici parole. Vogliamo fatti: il comitato e l’intero territorio saremo tranquilli solo nel momento in cui, nella bozza sarà eliminato qualsiasi riferimento a una eventuale chiusura o depotenziamento del pronto soccorso; con la commissione sanità all’Ars che riveda il tutto senza danneggiare ulteriormente la funzionalità e l’operativa del nostro ospedale. Per tale ragione la nostra battaglia prosegue sia sul fronte istituzionale che quello giudiziario.”

Partendo dalle vicende giudiziarie ricordiamo che il Comitato per l’ospedale ha presentato, in questi anni, alla Procura della Repubblica due denunce: la prima è quella relativa al blocco dei lavori che ha portato alla chiusura di alcune zone del corpo centrale dell’edificio,provocando come prima conseguenza la riduzione dei posti letto; nella seconda denuncia il Comitato vuole vederci chiaro sui numeri di accesso al pronto soccorso: infatti ci sono dati ufficiali che potrebbero essere stati corretti in ribasso. I dati trasferiti al ministero sono al ribasso rispetto a quelli reali prodotti dall’ospedale.

“A dimostrazione della qualità dei servizi offerti dal nostro ospedale e della loro efficacia citiamo i 'numeri', tanto cari a coloro che vogliono 'razziare”'la nostra struttura, prodotti nel 2015 dal Santissimo Salvatore: pronto soccorso 29850 accessi; 2261 interventi chirurgici, così suddivisi: 667 di chirurgia generale, 555 di ortopedia, 411 di otorino, 628 di oculista”. Nel dettaglio in tema di ricoveri(ordinari e Day –Hospital) all’interno delle singole unità “dobbiamo registrare: 731 ricoveri in chirurgia,768 in medicina,575 in ortopedia, 52 in ostetricia (dati aggiornati fino al 28 febbraio 2015 prima della chiusura e trasferimento reparto a Biancavialla), 440 in otorino, 240 in pediatria (dati aggiornati al 31 agosto del 2015 prima che reparto fosse chiuso e trasferito a Maria Santissima Addolorata di Biancavilla), 284 in psichiatria e 632 in oculistica. Si tratta di numeri che testimoniano come il Santissimo Salvatore sia una struttura sanitaria efficace in grado di soddisfare un bacino di utenza che supera i 130 mila abitanti compresi tra i comuni di Paternò Centuripe, Regalbuto,Troina, Belpasso, Motta Santa Anastasia, Ragalna, Nicolosi, Santa Maria di Licodia. Riteniamo a questo che sia illogico e irrazionale un declassamento dell’ospedale con solo fine di soddisfare delle 'lobby affaristiche', che non tengono conto realmente del diritto alla salute dei cittadini del comprensorio paternese.”

Nei giorni scorsi il Comitato, su propria iniziativa,ha ritenuto opportuno convocare i sindaci e i presidenti del consiglio dei comuni che fanno parte del distretto sanitario 18, per un confronto costruttivo sulla tematica ospedale e trarre, di conseguenza, spunti utili per la difesa del Santissimo Salvatore. Presenti il primo cittadino di Paternò Mauro Mangano, il suo vice Carmelo Palumbo,la presidente del consiglio Laura Bottino , Enzo Messina, presidente del consiglio di Ragalna. Assente il sindaco di Belpasso Carlo Caputo.

Quattro gli obiettivi che il Comitato intende perseguire: mantenimento e potenziamento del pronto soccorso, ripresa immediata dei lavori di adeguamento sismico bloccati anni addietro,potenziamento dei reparti del Santissimo Salvatore e degli ambulatori del Distretto Sanitario.

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