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Cronaca

Maltempo e specie 'aliene' danneggiano i pescatori: i sindacalisti chiedono aiuti economici

La Uila sottolinea l'assenza di ammortizzatori sociali per gli operatori del settore ittico

“I cambiamenti climatici e il surriscaldamento del Mediterraneo, uniti alla girandola di regolamenti comunitari, stanno impoverendo i pescatori siciliani. E per loro, a differenza dei lavoratori di altri settori, non esistono in Italia ammortizzatori sociali strutturali. Né tantomeno il riconoscimento di attività usurante”. E' l’allarme lanciato dal segretario Uila Pesca Sicilia, Tommaso Macaddino, che insieme con il segretario regionale Uila Nino Marino sottolinea come i recenti episodi di maltempo abbiano arrecato gravi perdite all'intero comparto. “Le emergenze meteo di queste settimane stanno rendendo ancora più drammaticamente evidenti le criticità che noi, con la segretaria nazionale della Uila Pesca Enrica Mammucari, segnaliamo da tempo. Le giornate lavorative in mare si stanno riducendo e, intanto, bisogna fare i conti anche con il devastante impatto prodotto dall’ingresso di specie ittiche provenienti da altri mari, come il cosiddetto granchio assassino che si ciba di crostacei. Ad esempio, di quel gambero rosso che rappresenta una delle fonti di reddito più significative per la Marineria di Mazara, una tra le più importanti d’Italia con il suo migliaio di addetti e un indotto rilevantissimo. Insomma, crisi si somma a crisi”. “Le battaglie sindacali, molte partite proprio dalla Sicilia - aggiunge Tommaso Macaddino hanno fatto breccia nei Palazzi. Vediamo il traguardo di misure concrete, ma non siamo ancora al traguardo. Il Consiglio dei ministri ha recentemente approvato un disegno di legge che contiene pure una norma con cui si estende la cassa integrazione speciale, la Cisoa, ai lavoratori della pesca per la perdita di giornate di lavoro. È un passo avanti, che noi sollecitiamo da decenni, ma non prevede la copertura di tutte le cause di sospensione non imputabili al datore di lavoro e ai lavoratori. Al Parlamento chiediamo che finalmente si arrivi a una soluzione definitiva e sostenibile, ancora più urgente adesso”. Il segretario della Uila Pesca Sicilia conclude ricordando che “la profonda ingiustizia contenuta nel mancato riconoscimento della condizione usurante per il lavoro più faticoso e pericoloso al mondo, qual è appunto la pesca”. “Negare l’anticipo di pensione ai pescatori – commenta Macaddino – significa non solo rallentare il necessario ricambio generazionale ma anche aumentare il rischio di incidenti, anche gravissimi. E questo risulta inaccettabile per noi della Uil, che siamo impegnati nella battaglia della vita con la campagna #Zero morti sul lavoro”.

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