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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Piano regolatore, la Regione diffida il Comune di Catania

"La diffida è arrivata lo scorso 7 aprile e prima ancora un sollecito risulta datato il 2 marzo richiama l'obbligo del Comune di dotarsi di un nuovo strumento urbanistico" dichiara il vicepresidente vicario del consiglio comunale Sebastiano Arcidiacono

“L’arroganza della giunta Bianco in materia di pianificazione urbanistica, dolosamente inadempiente nella redazione del PRG per colpa del Sindaco e dell’Assessore al ramo, sfocia nell’autolesionismo tanto da correre il rischio di farsi espropriare della propria autonomia decisoria. La diffida della Regione Siciliana è arrivata lo scorso 7 aprile e prima ancora un sollecito risulta datato il 2 marzo (di cui mai è stata data notizia), richiama l’obbligo del Comune di dotarsi di un nuovo strumento urbanistico, che peraltro la precedente amministrazione aveva già praticamente esitato. Una messa in mora che certifica quattro anni di colpevoli ritardi, chiacchiere inutili e fasulle interpretazioni". A dichiararlo in una nota ufficiale è il vicepresidente vicario del consiglio comunale di Catania Sebastiano Arcidiacono.

"Già nel luglio 2016, dopo numerose sollecitazioni, insieme ai colleghi Gelsomino, Notabartolo, Anastasi, Messina, Musumeci, Saverino e Sgroi,  - prosegue Arcidiacono - con la partecipazione degli ordini professionali, associazioni civiche, ambientaliste e dei consumatori sindacati ed associazioni professionali, abbiamo aperto il dibattito con un forum cittadino in aula consiliare, proprio per evidenziare la necessità di dotarsi di un Piano regolatore che puntasse su rigenerazione urbana, recupero del suolo e rispondesse ai bisogni di una città antisismica".

Per ultimo nello scorso mese di dicembre su mia precisa richiesta di accesso agli sull’attività svolta in materia di pianificazione urbanistica, l’amministrazione colpevolmente ha evocato improbabili quanto inutili tavoli tecnici dimostrando, nei fatti, di essere contro lo sviluppo armonico della città, forse preferendo proseguire nell’adozioni di varianti utili agli interessi di pochi anziché un piano urbanistico che rispondesse agli interessi generali. A fronte degli appelli - conclude il vicepresidente vicario del consiglio comunale -  che in tanti abbiamo vanamente rivolto al Sindaco Bianco e al suo Assessore all’Urbanistica, arroccati in posizioni di chiusura nell’obbligo di varare il Piano regolatore coprendole con una vergognosa sequela di bugie e omissioni”

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