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Cronaca

Piano Riequilibrio, Girlando a Confcommercio: "Nessuna esternalizzazione"

Sull'assistenza tecnico-giuridica alla riformulazione del Piano di Riequilibrio, l'assessore al Bilancio Giuseppe Girlando, ha sottolineato innanzitutto come "non si tratti di esternalizzazione"

Riguardo alle dichiarazioni del presidente comunale di Confcommercio Giovanni Saguto sull'assistenza tecnico-giuridica alla riformulazione del Piano di Riequilibrio, l'assessore al Bilancio Giuseppe Girlando, ha sottolineato innanzitutto come "non si tratti di esternalizzazione".

"Le affermazioni di Saguto - ha detto Girlando - sono frutto di una scarsa conoscenza di un argomento complesso e specialistico. Si arriva persino a sostenere che la delibera rappresenti un atto di sfiducia nei confronti del sottoscritto, che invece ha sollecitato la sua approvazione".

"La predisposizione del nuovo Piano di Riequilibrio - ha affermato l'Assessore - è composta di tre fasi: esame tecnico-giuridico, con la verifica delle criticità del precedente documento, controllo tecnico-contabile anche alla luce della Riforma che impone la riformulazione del vecchio Piano, e valutazione politica, che spetta a Sindaco e Giunta. Il nodo più rilevante riguarda appunto la valutazione contabile, anche perché la Riforma è stata approvata da poco e, anche a livello nazionale, le professionalità in grado di portare a termine questo compito sono rare. A fronte di tutto questo va ricordata la grave situazione del Personale nel Comune di Catania. Non c'è quindi alcuna stranezza nel cercare una collaborazione per questo specifico obiettivo".

"In particolare - ha concluso Girlando - va sottolineato che, ormai da oltre sei mesi, il nostro ente è privo dell'indispensabile figura del Ragionere generale a tempo pieno, carica gestita da un Direttore ad interim che guida anche altre direzioni. Spiace che molti non vogliano rendersi conto che il Comune di Catania in questi mesi non ha potuto assumere dirigenti in sostituzione di quelli andati in pensione o previsti nella macrostruttura. Abbiamo infatti soltanto una decina di dirigenti, mentre mediamente in enti delle stesse dimensioni ce ne sono una cinquantina. Questo a causa dei vincoli di bilancio e dei cambiamenti normativi assai stringenti per un comune in predissesto come il nostro"

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