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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Pizzo ai danni di una farmacia, in manette esponente dei "Cursoti milanesi"

La polizia ha arrestato Alfio Napoli inteso “Codd’i mulu”. Il pregiudicato è ritenuto responsabile del reato di estorsione, con l’aggravante del metodo mafioso

All’alba di oggi, su delega della Direzione distrettuale antimafia di Catania, la polizia ha dato esecuzione a un'ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa il 19 febbraio scorso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale etneo, nei confronti di Alfio Napoli (del 1972), inteso “Codd’i mulu”, pregiudicato.

E' ritenuto responsabile, in concorso con altri, del reato di estorsione, con l’aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e di omertà tipiche delle organizzazioni mafiose criminali operanti sul territorio.

L’arresto si inquadra nell’ambito di attività di investigativa, anche di tipo tecnico, delegata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catania alla Squadra Mobile - Sezione Reati contro il Patrimonio - “Squadra Antiracket”, in ordine a condotte estorsive poste in essere da soggetti ritenuti affiliati all’associazione mafiosa denominata “Cursoti Milanesi” e, nello specifico, ai danni del titolare di una farmacia.

Le immagini dell'arresto

Le indagini condotte da personale della “Squadra Antiracket” hanno così permesso di accertare che, in effetti, il farmacista in questione era costretto a pagare, sin dall’anno 2009, per la nota “messa a posto”, la somma di 200 euro mensili, sotto la minaccia di corrispondere tali somme al responsabile del clan mafioso locale, al fine di far cessare le numerose rapine commesse nel tempo ai danni della farmacia, nonostante il servizio di vigilanza privato a tal fine attivato. Nel corso delle indagini, lo scorso 10 gennaio, dopo un servizio di osservazione, personale della Squadra Mobile di Catania ha arrestato Vincenzo Piazza (del 1976), per il reato di estorsione, con l’aggravante dell’art. 416 bis.1 c.p., per avere commesso il fatto quindi con modalità tipicamente mafiose, consistite tra l’altro nell’avere rappresentato alla vittima la necessità di corrispondere le somme nell’interesse del clan criminale dominante sul territorio (nel caso di specie il clan “Cursoti Milanesi”).

NAPOLI Alfio classe 1972-2  Piazza Vincenzo classe 1976-2

In particolare, le attente e mirate attività di indagine hanno consentito di monitorare il costante ed abituale accesso effettuato da un soggetto entro la prima decade di ciascun mese (solitamente il giorno 10 di ogni mese) presso l’esercizio commerciale, dove sembrava acquistare dei farmaci. In data 10 gennaio 2019, la Squadra Mobile ha bloccato Vincenzo Piazza - ancora una volta sopraggiunto a bordo dello stesso scooter già monitorato dalle immagini nelle precedenti occasioni - il quale è stato trovato in possesso della somma di 200 euro, occultati all’interno di una confezione di farmaci, che in effetti si accertava essere stati consegnati dal titolare della farmacia pochi minuti prima quale prezzo dell’estorsione.

L’arresto di Piazza è stato convalidato con ordinanza del Gip presso il Tribunale di Catania datata 12 gennaio 2019 e nei suoi confronti è stata applicata la misura cautelare della custodia in carcere, ritenuta sussistente l’aggravante dell’utilizzo del metodo mafioso come contestatagli dalla Procura. Le indagini, proseguite al fine di individuare coloro che nel corso degli anni si erano avvicendati nella riscossione della somma estorta, hanno poi consentito di individuare il ruolo di “esattore” espletato Alfio Napoli, destinatario della misura cautelare oggi eseguita, nipote acquisito del defunto Luigi Miano, inteso “Jimmy”, storico vertice dell’organizzazione mafiosa Cursoti Milanesi.

Alfio Napoli era stato arrestato il 28 gennaio 2015, nell’ambito dell’operazione “Final Blow” condotta dalla Squadra Mobile in esecuzione di due distinte ordinanze di custodia cautelare, emesse rispettivamente il 9 ed il 23 gennaio 2015 dal Gip, nei confronti di 27 persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso (clan Cursoti Milanesi), detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, tentato omicidio e reati in materia di armi, con l’aggravante di avere agito avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e di omertà previste dall’art.416 bis c.p.

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