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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Caltagirone

Per assicurarsi l'egemonia sulle onoranze funebri, sabotavano le imprese concorrenti: 9 arresti

Senza farsi alcuno scrupolo e presidiando fisicamente anche di notte l'ospedale di Caltagirone, si sono resi protagonisti di innumerevoli ingressi abusivi all’interno delle sale mortuarie per danneggiare le ditte concorrenti

I carabinieri del comando provinciale di Catania stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Caltagirone nei confronti di 9 persone indagate, a vario titolo, per associazione per delinquere finalizzata alla "commissione dei reati di illecita concorrenza con minaccia o violenza, violazioni di sepolcro, furti aggravati, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, minaccia, interruzione di un ufficio o servizio pubblico, nonché di minaccia a pubblico ufficiale ed istigazione alla corruzione", come si legge nella nota dei carabinieri.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Caltagirone, hanno consentito di svelare l’esistenza di un gruppo criminale, riconducibile ad un’impresa attiva nel settore delle onoranze funebri nel calatino, dedito alla commissione di continue azioni di “sabotaggio” all’interno delle camere mortuarie dell’Ospedale “Gravina e Santo Pietro” di Caltagirone nei confronti delle imprese concorrenti, al fine di accaparrarsi l’esecuzione dei vari servizi funebri.

In particolare, senza farsi alcuno scrupolo e presidiando fisicamente anche di notte l'ospedale di Caltagirone, si sono resi protagonisti di innumerevoli ingressi abusivi all’interno delle sale mortuarie, danneggiando/distruggendo gli arredi funerari delle ditte concorrenti (venivano colpiti sistematicamente i biglietti pubblicitari, i necrologi e i crocifissi posti ad ornamento), nonché strappando dalle salme (in una occasione addirittura da un feto) i “talloncini identificativi” al fine di poter rintracciare, prima degli altri concorrenti, i parenti dei defunti cui proporsi per le onoranze funebri.

Per l'accusa c'è stata "una 'occupazione' dell'ospedale" con "minacce di morte ed aggressioni, anche fisiche" del personale sanitario che, per l'emergenza Covid, aveva tentato di allontanarli dal pronto soccorso".

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