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Cronaca

“Portaborse” del Nuovo Centro Destra nominato da Bianco dirigente comunale

"Scavalcati meritevoli con nomine immotivate", è l'accusa mossa da Catania Bene Comune su un bando per la selezione di 8 dirigenti e del ragioniere generale attraverso titoli e colloquio

Giuseppe Ferraro, ex segretario particolare del sottosegretario Giuseppe Castiglione alla Provincia di Catania e assistente (un tempo chiamato “portaborse”) dell'onorevole La Via, deputato per il Nuovo Centro Destra al Parlamento Europeo è stato nominato, a seguito di procedura para concorsuale, dirigente del comune di Catania, con la “titolarità del servizio amministrazione del personale – relazioni sindacali e disciplina comparto della direzione risorse Umane e Organizzazione – Controllo di Gestione”. Compenso di 138mila euro l'anno lordi.

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Il provvedimento di nomina (NOMINA 2)

"Peccato però che il dott. Ferraro, qui il curriculum vitae, non sia piazzato tra i primi alla procedura concorsuale e che il Sindaco Bianco lo abbia nominato, senza alcuna specifica motivazione, scavalcando i più meritevoli (La graduatoria della selezione)". E' l'accusa mossa da Catania Bene Comune.

"Il comune di Catania ha emesso un bando per la selezione di 8 dirigenti e del ragioniere generale attraverso titoli e colloquio. Quattro dirigenti per l'area tecnica, tre dirigenti per l'area amministrativa, un dirigente per l'area contabile. Una commissione formata dalla dottoressa Antonina Liotta segretario/direttore generale, dall'avvocato Marco Petino dirigente dell’ente e dal dottor Alberto Di Pace componente esterno esperto della materia è stata nominata dal sindaco per valutare i partecipanti alla selezione pubblica per l'area amministrativa", continua la nota di Catania Bene Comune.

Tale commissione ha redatto, come stabilito dal regolamento comunale, schede di valutazione comparative tra i candidati e 'a seguito della valutazione dei titoli e del colloquio' la commissione ha espresso una valutazione sintetica contenete i seguenti giudizi: a) Candidati particolarmente distintisi con risultati complessivamente ottimi e con profilo professionale e/o competenze ampiamente idonei a svolgere l’incarico. b) Candidati con buoni risultati e idonei all’incarico. Per l'area amministrativa sono stati sei i candidati che hanno ottenuto un giudizio “ottimo” mentre nove sono stati i candidati a ricevere un giudizio “buono”.

"Nonostante questo, per uno dei tre posti disponibili, è stato scelto uno dei “buoni”: l'assistente parlamentare dell'onorevole La Via del Nuovo Centro Destra, Giuseppe Ferraro. Esclusi i candidati Cardillo Elvira, Cavallaro Sergio Maria, Cuttone Marco, e Di Primo Maria Pia che pur essendosi distintisi con risultati ottimi e giudicati dalla Commissione ampiamente idonei a svolgere l'incarico, sono stati scavalcati per volontà del Sindaco da un candidato giudicato solamente idoneo. Per motivare tale scelta, apparentemente illogica, il Sindaco ha utilizzato negli atti di conferimento dell'incarico dirigenziale una formuletta, identica per ognuno dei nove provvedimenti: “dichiarato idoneo dalla Commissione, possiede, con riguardo alla natura e alle caratteristiche degli obiettivi programmatici di questa Amministrazione, le qualità necessarie a rivestire l’incarico di Dirigente Amministrativo”.

Una formula, come stabilito dalla legge, insufficiente a legittimare il provvedimento di affidamento dell'incarico, perché non rispetta l'obbligo di “motivare” con specifico riferimento alle competenze e professionalità possedute. “La motivazione deve indicare i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione dell’amministrazione”.

Su questi presupposti il Tribunale amministrativo della Sicilia ha già annullato le nomine di alcuni dirigenti e le grandi città italiane hanno adeguato i loro regolamenti al fine di procedere a nomine motivate dall'effettiva competenza e preparazione all'incarico e non basate sul calcolo politico o il favoritismo. Catania Bene Comune reputa "grave che incarichi così fondamentali per la vita e il funzionamento degli uffici pubblici vengano attribuiti con così poca trasparenza. Troppi sono i casi in cui gli uffici pubblici vengono utilizzati per condizionare, bloccare o rallentare l'attività amministrativa come troppi sono i casi in cui alcuni esponenti politici utilizzano gli uffici pubblici, con i quali hanno costruito rapporti clientelari, come cosa propria, a danno della collettività. In questo difficile equilibrio, è a garanzia della nostra comunità tutta che ogni incarico deve essere conferito nel massimo rispetto della trasparenza e alla luce di competenze oggettive. Catania Bene Comune pertanto chiede che vengano rivisti i provvedimenti di nomina dei dirigenti, che privi di adeguata motivazione appaiono illegittimi. Chiede all'amministrazione e al Consiglio Comunale di modificare il regolamento comunale degli Uffici e dei Servizi al fine di assicurare selezioni del personale amministrativo basate su criteri oggettivi e non sulla fedeltà politica. È tristissima l'immagine di una città che scarta i migliori, in questo caso anche giovani con curriculum di alto livello, per consegnare incarichi dirigenziali con logiche di spartizione politica. Il Sindaco Bianco si è reso responsabile di un nuovo atto spregiudicato che mina la credibilità dell'amministrazione pubblica e compromette anche il buon lavoro dei dipendenti pubblici del Comune di Catania".

"Chiediamo all'amministrazione comunale, anche alla luce della sentenza del TAR Sicilia (N. 01198/2016) la revoca in autotutela degli atti di nomina dei dirigenti e l'attivazione immediata di nuove procedure di selezione dei dirigenti. È assurdo infatti che per colpa dell'atto illegittimo del Sindaco gli uffici della città debbano restare senza dirigenti. Ieri la festa nazionale del Partito Democratico ha accolto in pompa magna il Ministro Alfano e gli esponenti locali del Nuovo Centro Destra. Questa è l'immagine della Giunta cittadina. Tra nomine e alleanze politiche l'amministrazione Bianco appare definitivamente per quello che è: la versione ipocrita e incapace del peggior consociativismo, la più netta continuità con le amministrazioni Scapagnini e Stancanelli e con la gestione predatoria e clientelare dei Governi Cuffaro e Lombardo", conclude la nota.

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