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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Processo Iblis, pentito La Causa: spunta il nome del senatore Nino Strano

È dell'ex assessore al Turismo della Regione Siciliana e attuale senatore di Fli, Nino Strano, l'unico nome di politici contenuto nei due verbali del neo pentito Santo La Causa, il superlatitante di Cosa nostra

Si parla della costruzione di un centro commerciale. Di presunti contatti tra politici e la mafia. Della posizione di alcuni degli imputati del processo "Iblis" che hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato. Ma soprattutto una lunga serie di omissis. Sono i contenuti dei primi due verbali del neo pentito Santo La Causa, il superlatitante di Cosa nostra, inserito nella lista dei 30 ricercati più pericolosi d'Italia, e indicato come il reggente della famiglia Santapaola, arrestato l'8 ottobre del 2009 dai carabinieri del reparto operativo di Catania, mentre partecipava a un vertice del gotha della mafia etnea. Il boss collabora ufficialmente da dodici giorni: il primo verbale è stato redatto il 5 maggio e il secondo due giorni fa.

È dell'ex assessore al Turismo della Regione Siciliana e attuale senatore di Fli, Nino Strano, l'unico nome di politici contenuto nei due verbali. Parlando di soldi che la cosca avrebbe avuto per «mettere a posto» il centro commerciale de La Tenutella, il collaboratore fa il nome di Nino Strano che, dice riferendo cose apprese da altri, quando era assessore comunale, avrebbe favorito "imprese vicine" a un affiliato e in cambio "per i favori ricevuti otteneva somme di denaro".

Secondo La Causa, l'esponente politico si "adoperò per sboccare le autorizzazioni necessarie" al centro commerciale, che ricade nel territorio del Comune di Misterbianco, ma "non sa dire cosa fece", anche se qualcuno gli fece capire che "agì anche su altri politici per tale scopo". La posizione di Nino Strano è stata da tempo stralciata dall'inchiesta Iblis perchè ritenuta marginale e la Procura ha chiesto l'archiviazione del fascicolo, ma l'udienza non è stata ancora fissata dal Gip Luigi Barone.

Secondo la difesa del senatore le dichiarazioni di La Causa, non cambiano la posizione dell'assistito perchè parla de relato di cose già note, anche se tutte da provare sul piano della verità. "Le dichiarazioni di questo personaggio a me ignoto non mi preoccupano minimamente in quanto non mi sono mai occupato in alcun modo della vicenda Tenutella, a me altrettanto ignota, nè, tanto meno, ho fatto mai favori ad alcuna impresa nel corso della mia lunga attività istituzionale". Lo afferma il senatore di Fli Nino Strano, in una nota diffusa dal suo avvocato, sulle dichiarazioni del pentito. "Per quanto riguarda presunte dazioni di denaro in mio favore - aggiunge Strano - reitero agli organi competenti il mio invito, già rivolto in passato, a indagare sulla mia situazione patrimoniale, certo come sono di essere uno dei pochi uomini pubblici entrato benestante in politica e oggi spogliato di tutti i beni di famiglia. Sono certo comunque - conclude il senatore - che le indagini smonteranno le calunnie a me rivolte".

Di Nino Strano, ex deputato di An confluito nel Pdl, e considerato un "finiano", le cronache parlamentari si sono occupate anche per avere festeggiato, il 24 gennaio del 2008, la caduta del governo Prodi mangiando mortadella nell'aula del Senato mentre il suo collega Domenico Gramazio stappava una bottiglia di spumante. In passato è stato anche assessore regionale al Turismo e lo stesso incarico ha avuto al Comune di Catania. Nel novembre dello scorso anno è tornato a Palazzo Madama, subentrando a Raffaele Stancanelli del Pdl, che ha lasciato il seggio scegliendo di restare sindaco di Catania.

 

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