rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Processo "12 Apostoli", slitta la prima udienza: la Diocesi di Acireale parte civile

La prima udienza è stata rinviata, per un difetto di notifica, al 14 ottobre. Il processo si svolgerà a porte chiuse, per la delicatezza dei temi trattati dal procedimento. La Diocesi di Acireale, alla prossima udienza, chiederà di costituirsi in processo come parte civile

Si svolgerà a porte chiuse, per la delicatezza dei temi trattati dal procedimento, il processo '12 apostoli' per presunti abusi sessuali su minorenni consumati in una comunità di ispirazione cattolica. Lo ha deciso il presidente della seconda sezione penale del Tribunale di Catania, Ignazia Barbarino, accogliendo la richiesta della Procura. Per un difetto di notifica la prima udienza, prevista per oggi, è stata rinviata al 14 ottobre.

Tra i quattro imputati il 'santone' Piero Alfio Capuana, 75enne bancario in pensione, alla guida della comunità che avrebbe abusato di ragazzine tra i 13 e i 15 anni, in alcuni casi con la complicità delle madri delle vittime. Con lui a processo anche tre presunte fiancheggiatrici: Katia Concetta Scarpignato, Fabiola Raciti e Rosaria Giuffrida.

Nel processo alcune delle giovani vittime si sono costituite parte civile assistite dagli avvocati Tommaso Tamburino e Salvo Pace. In aula era presente anche l’avvocato Giampiero Torrisi legale della Diocesi di Acireale che alla prossima udienza chiederà di costituirsi in processo come parte civile.

Uno dei tre indagati per favoreggiamento, ha avuto accesso al rito abbreviato. Si tratta dell’ex presidente dell’Associazione cattolica cultura ed ambiente di Aci Bonaccorsi, Salvatore Torrisi, con la prima udienza fissata per il 28 ottobre. Per gli altri due - l’ex deputato e assessore regionale, Domenico 'Mimmo' Rotella, marito di Rosaria Giuffrida, e il sacerdote, padre Orazio Caputo - è in corso l’udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura.

Da intercettazioni della polizia postale di Catania emergerebbe che il sacerdote avrebbe appreso nel segreto della confessione delle indagini avviate su una denuncia per abusi sessuali e avrebbe avvisato dell’attività in corso Torrisi e Rotella. Nell’inchiesta sono confluiti gli incidenti probatori con gli interrogatori delle vittime. Titolari dell’inchiesta "12 apostoli" sono il procuratore Carmelo Zuccaro, l’aggiunto Marisa Scavo e il sostituto Agata Consoli.

La nota della Diocesi di Acireale

"Il 13 maggio nel Tribunale di Catania si è aperto il procedimento a carico di persone che hanno fatto parte della cosiddetta “comunità di Lavina”. Distinguendo queste persone dagli altri componenti dell’associazione ACCA e da quanti hanno partecipato alle sue attività sociali e religiose, è noto che esse vi hanno svolto un ruolo chiave, proponendo la “comunità” con le sue attività presso le autorità della Diocesi, presso il popolo cristiano e presso l’intera società come entità e opera di apostolato cattolico. Se le accuse saranno provate, sarà evidente che tali persone hanno arrecato un grave danno ai cattolici e alla Diocesi, per lo scandalo conseguente. Al fine di tutelare il bene della fede dei cattolici, che la Diocesi rappresenta e custodisce, quest’ultima ha chiesto al giudice di costituirsi parte civile nel suddetto processo, partecipando in tal modo attivamente a meglio far emergere la verità".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Processo "12 Apostoli", slitta la prima udienza: la Diocesi di Acireale parte civile

CataniaToday è in caricamento