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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Processo "Università Bandita", l'associazione Trasparenza e Merito ammessa parte civile

Il tribunale legittima e riconosce l'associazione a rappresentare studenti, ricercatori e docenti potenzialmente danneggiati dal "sistema" che la procura etnea ha messo sotto accusa

Va avanti il processo che ha messo sotto accusa il mondo universitario etneo. "Università bandita" ha portato alla sbarra ex rettori, ex direttori di dipartimento e una ampia fetta dei potentati accademici. Nel corso dell'udienza preliminare che si è tenuta è stata ammessa, tra le parti civili, anche l'associazione Trasparenza e Merito che da tempo si occupa di denunciare concorsi truccati dentro il mondo universitario.

Con in testa Giambattista Sciré, il ricercatore danneggiato da un concorso truccato con tanto di sentenze passate in giudicato, l'associazione ha condotto una dura battaglia e ha accolto con soddifazione l'ammissione come partec civile: "Questo certifca l’attività svolta in questi anni, secondo statuto, dalla nostra associazione a supportare chi intende contrastare episodi di “mala” università e corruzione ai concorsi".

"D’ora in poi Trasparenza e Merito - recita la nota dell'associazione - che finora ha già avuto un crescente riconoscimento in
termini di iscritti (da 10 oggi siamo diventati circa 600 tra docenti e ricercatori che hanno fatto segnalazioni, ricorsi o denunce), in termini di consenso presso l’opinione pubblica e in termini di capacità di comunicazione presso i mass media, rappresenterà sempre più, con maggiore forza e autorevolezza, un punto di riferimento per chi intenda denunciare abusi e ingiustizie all'università, e interpreterà sempre più il ruolo di soggetto attivo nei confronti delle istituzioni per una proposta di riforma radicale dell’attuale sistema universitario".

L'associazione ha però rilevato con rammarico e preoccupazione "l’assenza alle udienze, almeno fino ad oggi, dell’Aaeneo catanese e del Ministero dell’Università e della Ricerca, ambedue inclusi nell’elenco delle parti offese stilato dalla Procura, e non può che evocare scenari di "fedeltà" alle reti del precedente potere accademico inquinato, rafforzate da consolidate alleanze politiche. Fatto gravissimo se le istituzioni si deflano perché scoraggiano e disincentivano le vittime e i cittadini a reagire al sistema corruttivo. Speriamo, dunque, in un provvidenziale, seppur tardivo, ravvedimento". Trasparenza e Merito ha tenuto a ringraziare l'avvocato Inzolia che segue l'associazione in questa causa.

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