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Mercoledì, 29 Marzo 2023
Cronaca

Procura, Salvi traccia il bilancio dell'attività per il secondo semestre 2014

Il dato è stato reso noto dal procuratore Giovanni Salvi nella presentazione dei dati relativi all'attività del suo ufficio nel secondo semestre 2014. Significativa la riduzione delle pendenze complessive dell'ufficio sia per reati a carico di soggetti identificati che nei procedimenti contro ignoti

La Procura di Catania supera l'esame ministeriale dell'ispezione ordinaria che ha esaminato le attività dell'ufficio degli ultimi cinque anni, "individuando alcuni punti che richiedono interventi correttivi", ma il giudizio complessivo è "più che positivo". Il dato è stato reso noto dal procuratore Giovanni Salvi nella presentazione dei dati relativi all'attività del suo ufficio nel secondo semestre 2014.

"Anche in questo semestre la Procura ha ben operato. Ciò emerge in primo luogo dall'esito dell'ispezione Ministeriale ordinaria, che ha esaminato le attività dell'ufficio degli ultimi cinque anni. Sono stati individuati alcuni punti che richiedono interventi correttivi, ma il giudizio complessivo e' stato piu' che positivo. Si e' dato atto dei notevoli risultati raggiunti, attribuiti all'impegno di magistrati e personale amministrativo ma anche al Progetto Organizzativo, definito 'raffinato'".  Ha dichiarato il procuratore distrettuale di Catania, Giovanni Salvi. Inoltre, ha aggiunto il magistrato, "la relazione del Procuratore nazionale antimafia mette in luce dati di assoluto rilievo per il nostro ufficio. La Dda di Catania ha trattato, nel periodo esaminato dalla relazione (giugno 2013 giugno 2014), oltre il 13% degli indagati dell'intero territorio nazionale per il delitto di cui all'articolo 416 bis del codice penale (560), quasi il 10% di indagati per il delitto di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti (506); per i delitti di associazione finalizzata al traffico di migranti i rilevanti numeri costituiscono una quota rilevante del totale, non facilmente quantificabile visto che nel 416, 60 comma, codice penale, rientrano casi concreti molto diversi tra loro".

"E' bene chiarire - ha puntualizzato Salvi - che non si tratta di iscrizioni gonfiate. Ciò risulta chiaro dalle misure cautelari richieste nei confronti di ben 756 persone per reati di competenza della Dda; per ciò che concerne il delitto di 416, 6° comma, codice penale, sono poi oltre cento le condanne già ottenute in primo grado. Sono dati che parlano da soli e per di più raggiunti con un numero di magistrati e di personale di polizia giudiziaria di oltre un terzo inferiore rispetto ad uffici analoghi, per la storica sottovalutazione della criminalità organizzata catanese".

"Il dato statistico dell'intero ufficio per l'anno 2014 conferma queste valutazioni - ha aggiunto -. Abbiamo sempre sostenuto che le statistiche non possono dir tutto; a volte esse sono addirittura fuorvianti, quando ad esempio fanno apparire un grande lavoro mentre la qualità delle decisioni si abbassa. Esse sono comunque il primo passo, dal quale occorre partire".

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