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Cronaca

Facevano prostituire migranti minorenni, arrestate due sorelle

A far scattare le indagini è stata la piccola "Celestina", nome di fantasia di una minorenne che pensava avrebbe svolto l’attività di parrucchiera una volta giunta in Italia e si è invece ritrovata con un debito di 30mila euro

Due donne arrestate dalla polizia a Monsanpolo del Tronto e Comunanza dovranno rispondere di associazione a delinquere,  tratta di minorenni costrette poi a prostituirsi in Italia.

A far scattare le indagini è stata la piccola "Celestina", nome di fantasia di una minorenne che pensava avrebbe svolto l’attività di parrucchiera una volta giunta in Italia e si è invece ritrovata con un  debito di 30mila euro da versare alla sua protrettrice che l'aveva poi sottoposta al rito “JuJu”. Se non avesse restituito i soldi, secondo la credenza popolare la sua famiglia sarebbe stata colpita da disgrazie di ogni genere. Da qui alla strada il passo è stato davvero breve

Ad organizzare il tutto Ada Sonia, chiamata “MadameSonia”. Era riuscita a prelevare la giovane dalla comunità in cui era stata collocata, nel comune di Noto, affidandola alla sorella Charity Adesuwa, residente in provincia di Ascoli, per avviarla alla prostituzione.

La banda aveva radici anche in Nigeria, seguendo il tragitto delle vittime attraverso l’Africa sino alle coste libiche e provvedendo alle erogazioni di danaro necessarie ad accelerarne l’imbarco verso l’Italia. All’arrivo in Italia le vittime venivano agevolmente localizzate per essere “prelevate” dai luoghi in cui risultavano collocate dalle autorità italiane e condotte presso le loro sfruttatrici. Le indagini sono state coordinate dalla procura di Catania

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