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Cronaca

In pochi al sit-in della polizia locale davanti alla Prefettura

Presente solo il cinquanta per cento degli agenti alla protesta

Gli agenti della polizia locale di tutta Italia sono tornati a farsi sentire oggi con un numerosi sit-in. Anche gli agenti del territorio etneo hanno manifestato oggi, davanti alla Prefettura, nell'ambito della mobilitazione nazionale indetta da Fp Cgil Cisl Fp e Uil Fpl, anche se in pochi. Erano solo metà degli agenti dell'organico catanese i partecipanti alla protesta, tutti intorno ai cinquantacinque anni perché l'ultimo concorso per assumerli si è svolto più di trent'anni fa. 

Alla manifestazione era presente una delegazione dei sindacati, fra cui i segretari generali provinciali Gaetano Agliozzo (Fp Cgil), Armando Coco (Cisl Fp) e Stefano Passarello (Uil Fpl) che ha consegnato al Prefetto un documento con le richieste al governo nazionale. La richiesta è quella di uniformare su tutto il territorio nazionale le condizioni operative della Polizia locale; rinnovare il Contratto nazionale di riferimento e riconoscere le specificità e peculiarità dei corpi di Polizia locale; superare il blocco del turn over; riconoscere e valorizzare il ruolo e le funzioni della Polizia locale; tutelare e garantire equità al trattamento economico e alle condizioni di lavoro.

In particolare Agliozzo su Catania afferma " anche a Catania, abbiamo denunciato le carenze di organico e organizzative della Polizia locale: a fronte di una richiesta di almeno un migliaio di agenti, ce ne troviamo solo 400 e con una elevata età media. Ecco perché chiediamo al Prefetto di convocare un tavolo di emergenza, perché riteniamo necessario affrontare le difficoltà legate all'organico, che l’amministrazione comunale metta in campo le risorse necessarie per far funzionare i servizi e crei le condizioni perché vengano convocati i concorsi"

Passarello denuncia la discriminazione della Polizia locale rispetto agli altri Corpi. «Gli agenti ricoprono spesso anche funzioni giudiziarie che però non vengono riconosciute. Agli agenti viene negato nei fatti e nella sostanza quei diritti e quel riconoscimenti che da anni sono il patrimonio degli altri corpi di Polizia dello Stato, come il riconoscimento della causa di servizio e dell’equo indennizzo. È ora di dire basta».

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