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Contro la "buona scuola" di Renzi, tutti in corteo: disagi per le auto

Al fianco di insegnanti, precari e collaboratori scolastici ci saranno le sigle sindacali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Gilda e Snals. Su sollecitazione della Questura, il comandante della Polizia Municipale, Pietro Belfiore, in vista della manifestazione che secondo le previsioni dovrebbe portare a Catania circa seimila manifestanti, ha invitato i catanesi a non recarsi nelle zone del corteo ed in particolare in centro

Dopo essere partito alle 9.30 da Piazza Europa è arrivato alle ore 12.00 in Piazza Roma il corteo di oggi in occasione dello sciopero organizzato contro il disegno di legge "La buona scuola", organizzato a Catania per protestare contro la riforma del governo Renzi. Si terrà ora, proprio in piazza Roma, il comizio finale. Traffico paralizzato in città sin dalle prime ore della mattina.

Corteo dei Cobas in via Etnea

Al fianco di insegnanti, precari e collaboratori scolastici ci sono le sigle sindacali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Gilda e Snals. Su sollecitazione della Questura, il comandante della Polizia Municipale, Pietro Belfiore, in vista della manifestazione che secondo le previsioni ha portato a Catania circa seimila manifestanti, aveva invitato i catanesi a non recarsi nelle zone del corteo ed in particolare in centro.

Scuola, corteo 5 maggio 2015

"La buona scuola siamo noi" è lo striscione maggiormente 'ripetuto' nel lungo e variegato corteo che sta attraversando il centro di Catania. Vi partecipano alcune migliaia di persone: sindacalisti, studenti, insegnanti, ma anche esponenti politici e disoccupati. Tra gli slogan più scanditi: "La scuola statale è patrimonio nazionale".

Alcuni insegnanti hanno in mano un "campanaccio" da mucca, e una di loro spiega: "E' la nuova campanella, povera come la scuola che sta disegnando il governo Renzi" che, sostengono altri suoi colleghi, "vuole privatizzare l'istruzione".

A spiegare meglio il senso di questa protesta è una nota della Rete Studenti Sicilia. "Oggi la Rete degli Studenti Medi, insieme ai sindacati, chiama in piazza tutte le categorie del mondo della scuola per dare voce a coloro cui la Buona Scuola di Renzi non sembra essere proprio il progetto che serve al sistema scolastico italiano. Se è vero che questo progetto, per la prima volta dopo anni, non si pone nell'ottica dei tagli strutturali alle risorse della pubblica istruzione, è anche vero che pianifica una riformulazione sistema scolastico lontana anni luce dalle necessità degli studenti e dei lavoratori; che non si occupa minimamente di alcune situazioni che incidono in maniera critica su tutto il mondo della scuola. Un DDL che nasce da una finta campagna di ascolto, che ha raccolto solo le voci che facevano comodo al governo e ignorato totalmente quelle degli studenti e degli insegnanti che più volte avevano ribadito la loro ferma contrarietà alle proposte dell'allora progetto presentato da Renzi. Progetto che già, in maniera evidente presentava la chiara e limpida visione liberista della scuola secondo il Renzi-pensiero. Una scuola che senza risolvere il problema del precariato, senza parlare di edilizia e di diritto allo studio, di servizi e di didattica si apriva per direttissima al mondo delle aziende, smontando il sistema di governance.
Visione che prende ancora più forma con le ultime, inquietanti, proposte: potere di assunzione e trasferimento ai dirigenti e smantellamento totale del sistema democratico negli Istituti. Alla luce di tutto ciò, di un governo che non intende ascoltare le rappresentanze degli studenti, i sindacati dei lavoratori, che si arrocca sulle proprie posizioni pretendendo di fornire una visione di progresso già contestata da un anno di piazze (con un bilancio di milioni tra lavoratori e studenti ad esse scesi in strada contro il governo Renzi e le sue riforme), oggi si è chiamati allo sciopero generale della scuola. Sciopero in cui la Rete degli Studenti Medi porterà le proprie rivendicazioni, ma anche le proprie proposte organiche e strutturali per un scuola "buonaxdavvero". Proprio sotto questo slogan, infatti, porteremo i nostri punti e le nostre idee, che mesi fa inserimmo all'interno di un'appello firmato da quasi un centinaio di rappresentanti degli studenti tra Consigli di Istituto e Consulte Provinciali. In piazza inoltre presenteremo la nostra iniziativa "#facciamorete" con una foto-petizione di insegnanti e alunni, per dimostrare che in questo sciopero, ancora una volta, lavoratori e studenti, adulti e giovani, sono uniti contro lo smantellamento del sistema dell'Istruzione. In Sicilia, come Rete degli Studenti Medi, saremo occupati in varie piazze: a Catania e Palermo, con i due cortei principali; a Siracusa con una sit-in davanti al Liceo Einaudi; a Vittoria, Trapani e Caltanissetta con altre due Piazze".

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