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Cronaca

Sit-in davanti alla sede di Pubbliservizi, Ugl: "Chiarezza per tutelare 400 lavoratori"

In occasione dell'assemblea dei soci i lavoratori della partecipata protestano e insieme ai sindacati chiedono che venga fatta chiarezza sul futuro

In concomitanza con l'assemblea dei soci stamattina davanti alla sede della Pubbliservizi i lavoratori hanno organizzato un sit-in di protesta, al quale prenderanno parte anche le segreterie provinciali di  Ugl,Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uil Trasporti di Catania, riunite dalle 10 alle 13 presso il centro fieristico Le Ciminiere, a piazzale Asia.

La protesta fa riferimento alla grave situazione economica in cui si trova la partecipata etnea a causa del mancato rinnovo del contratto di servizio e alla mancata ricapitalizzazione del capitale sociale, che provoca continui ritardi degli stipendi ai lavoratori.

"Quello che ci allarma - afferma Santo Gangemi segretario provinciale della federazione Ugl igiene ambientale -  è la totale mancanza di punti certi e, ancor di più, la latitanza del sindaco metropolitano che forse non è più interessato alla questione, considerato che tra qualche giorno dovrà lasciare l’incarico per decadenza”. A questo sentimento, poi, si aggiunge la ridda di voci che si inseguono in azienda sugli scenari che si apriranno con le possibili determinazioni della compagine societaria: “Non possiamo essere sicuramente tranquilli dopo che la prima ipotesi di ricapitalizazione, che prevedeva un intervento economico da parte della ex provincia, è svanita per ovvi motivi relativi allaa crisi finanziaria dell’ente, dell’idea di passare, come sorte capitale a Pubbliservizi, un terreno della Città metropolitana non se ne è più parlato, mentre oggi girano voci sulla richiesta di aiuto del management ad un deputato regionale che ha assicurato l’invio da parte dell’amministrazione regionale di 2 milioni di euro – aggiunge l’esponente Ugl. Cosa c’è di vero in tutto ciò? ".

"A parte che si tratta di una somma esigua rispetto alle reali esigenze di Pubbliservizi, non ci risultano disponibilità economiche in tal senso da parte della Regione. Per questo domani pretendiamo, non veline, non comunicazioni per sentito dire, ma un esito chiaro su una vicenda delicata che riguarda fin troppe famiglie e vogliamo evitare che questa diventi una prelibata esca in chiave elettorale. Apprezziamo infine – conclude Gangemi – la discesa in campo degli altri sindacati con la speranza che, adesso, si possa affrontare uniti una crisi dove è indispensabile alzare la testa e pretendere, dalla proprietà e dai vertici societari, la trasparenza che fino ad oggi sono mancati, cercando di rimanere ognuno al proprio posto che gli compete”.

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