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Questura di Catania svende poliziotti alla criminalità

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CataniaToday

Sindacato italiano unitario lavoratori polizia Segreteria Nazionale Polizia: SIULP Questura Catania "svende" poliziotti. Speriamo non con avallo ministro Alfano e prefetto Pansa ai quali chiediamo intervento urgente. Quattro poliziotti chiamati a comparire per iniziativa del gip all'udienza preliminare per lesioni nei confronti di un arrestato (il pm aveva chiesto l'archiviazione in presenza di un certificato che attesta "zero" giorni di prognosi), sono stati spostati per ordine della Questura di Catania ad altri incarichi senza attendere l'esito dell'udienza. Svendendo, in tal modo, i quattro colleghi che, al di là delle intenzioni, oggi agli occhi della collettività risultano già stati condannati dalla propria Amministrazione e dai propri superiori senza attendere l'esito dell'azione della magistratura. A denunciare il fatto Felice Romano, Segretario generale del Siulp che, nel definire inaudito e inaccettabile il comportamento della Questura di Catania, si chiede se questa"svendita" dei poliziotti è operata con l'avallo del prefetto Pansa e del ministro Alfano. Quanto fatto dalla Questura di Catania è estremamente grave, continua Romano, poiché a ogni delinquente che sarà perseguito, per ottenere la scarcerazione o l'inattendibilità dell'operato dei poliziotti, basterà dichiarare di aver subito delle percosse, anche se queste, come nel caso in esame, non sono state certificate né dai medici né dai sanitari intervenuti. Per questo motivo chiederemo l'intervento del prefetto Pansa e dello stesso ministro Alfano perché riteniamo sia un obbligo per loro certificare se basta la sola dichiarazione di un arrestato o di un delinquente seriale di aver subito percosse, anche quando le stesse non sono certificate dai medici perché i poliziotti siano condannati dai propri superiori e svenduti alla criminalità trasferendoli ad altri incarichi. Sono certo, conclude Romano, che Pansa e Alfano non potranno avvallare un siffatto comportamento; giacché questo significherebbe "arrestare" in via preventiva e senza nessuna prova tutti gli operatori di polizia vietandogli di fare il loro dovere e di garantire la sicurezza ai cittadini e al Paese. Roma, 8 agosto 2014

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