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Cronaca

Rapinatori di banche in trasferta a Verona, traditi da una tuta del Napoli

Dopo alcuni mesi di indagini, la polizia è riuscita ad identificare e rintracciare il secondo rapinatore di un colpo tentato a Verona, ai danni della Banca Popolare di Verona

Erano circa le 14.45, quando Salvatore Celano e Alessio D'Arrigo, entrambi originari di Catania e con alcuni precedenti per reati contro il patrimonio, sono entrati nell'istituto di credito situato nel comune di Verona. Come riportato da Roberto Di Benedetto, dirigente della Squadra Mobile di Verona, in conferenza stampa, sarebbe stato Celano ad avvicinarsi ad un'impiegata ed insistere per vedere il direttore: accompagnato nel suo ufficio, dove sarebbero stati presenti altri due dipendenti ed un cliente, il rapinatore avrebbe strattonato la donna e comunicato loro che si trattava di una rapina, brandendo un taglierino.

Dopo si sarebbe appropriato dei loro cellulari per poi riportare tutti nella sala principale, dove D'Arrigo nel frattempo aveva riunito le persone verso la zona del bagno. Durante queste operazioni però una cliente ha avvertito un malore e la confusione che si è creata ha permesso ad un altro cliente di avventarsi contro Celano, che prima ha lasciato cadere il taglierino, per poi finire a terra lui stesso.

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Con il complice oramai immobilizzato dalle persone presenti nella banca, D'Arrigo ha deciso di tagliare la corda ed è uscito dall'edificio facendo perdere le sue tracce. Lanciato l'allarme, sul posto è arrivata la polizia seguita anche dal reparto della Scientifica, che ha iniziato a raccogliere gli indizzi per individuare il fuggiasco, mentre il complice è finito in manette con l'accusa di tentata rapina aggravata.

Gli investigatori hanno quindi perlustrato la zona, alla ricerca di immagini e anche di vetture utilizzate dai malviventi. Una ricerca che ha dato i suoi frutti, dal momento che poco lontano dalla banca è stata trovata una Fiat Freemont in uso ad una società di Catania che ne gestisce il noleggio e che non risultava essere di proprietà di nessuno dei residenti: vista la provenienza di Celano, è dunque scattato il sequestro del veicolo, a bordo del quale è stata trovata una tuta da calcio del Napoli, che si rivelerà essere fondamentale.

Le foto acquiste dalle telecamere di videosorveglianza della banca infatti, mostravano D'Arrigo entrare ed uscire dall'istituto, così i fotogrammi sono stati inviati a Roma per essere elaborati dal S.A.R.I., il Sistema automatico di riconoscimento immagini in uso alle forze dell'ordine, che ha dato il proprio responso: è stata portata alla luce infatti l'altissima compatibilità con due fotosegnalamenti del catanese, avvenuti nel febbraio e nel dicembre 2018, con addosso proprio la tuta del Napoli. Le immagini del presunto rapinatore sono state mostrate anche alle vittime presenti nella banca quel giorno, che l'hanno identificato senza alcuna ombra di dubbio.

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